Totale automazione e scalabilità per le Farm Zero

Gestite da remoto, le serre di Ono Exponential Farming risparmiano il 95% di acqua

Totale automazione e scalabilità per le Farm Zero
Se è vero che la meccatronica è presente in svariati processi produttivi, perché non utilizzarla per sviluppare sistemi di coltivazione indoor? E’ partito da questa idea Thomas Ambrosi, fondatore della start-up veronese Ono Exponential Farming per realizzare la 'Farm Zero' una soluzione tecnologia di ultima generazione per il vertical farming.

“Nello specifico - spiega il fondatore - ho pensato di brevettare un sistema di movimentazione delle componenti di produzione e applicarlo al vertical farming. Dopo una breve analisi, con il mio team abbiamo percepito il potenziale del prendere in prestito una soluzione dalla meccatronica e applicarla all’agricoltura”.


Thomas Ambrosi

Competenze diverse per un progetto unico
Dopo due anni di sperimentazione sulla ‘Farm Zero’, oggi la piattaforma Ono è perfettamente funzionante e produttiva. Al progetto ha collaborato un team eterogeneo, composto da esperti per lo sviluppo tecnico meccatronico, agronomi e accademici, un comparto economico- finanziario, professionisti dell’informatica e giovani programmatori che hanno sviluppato tutta la piattaforma IT e AI. A coordinare questo team un board composto da fondatori, un project manager di estrazione multinazionale e un gruppo di advisor (imprenditori, manager, avvocati, docenti universitari).
“La prima piattaforma di Ono Exponential Farming - continua il fondatore - è un ecosistema di macchine completamente autonome (quindi robotizzate), gestite dall’uomo che a sua volta è coadiuvato da una piatta-forma IT basata su intelligenza artificiale. Queste macchine consentono di coltivare qualsiasi tipo di prodotto, triplicando la densità di raccolto: il terriccio è sostituito da substrati realizzati in materiali naturali e compostabili, utili alla proliferazione delle radici e al sostentamento del fusto o delle foglie del vegetale. Ogni modulo ricopre una superficie di 100 metri quadrati e può essere installato all'interno di edifici con un'altezza minima di 4 metri, per raggiungere i 16 metri. Una farm può essere formata da più moduli tra loro interconnessi e progressivamente installati, senza incidere sull'operatività della farm già in funzione. Inoltre, tutti gli impianti poi sono connessi a un software in cloud che coordina le informazioni, ottimizzando i processi di coltivazione”.

Completa automazione per le piattaforme
“Non esistono altri casi di coltivazioni indoor completamente automatizzate come le nostre piattaforme – dice Ambrosi – Nelle nostre farm è inoltre possibile incrementare la capacità produttiva aggiungendo altri moduli o nuovi vassoi di coltivazione in ogni momento, senza interrompere i processi di coltivazione in atto”. 
“Il sistema è monitorato da qualsiasi luogo con connessione internet – aggiunge – e può essere gestito da personale senza esperienza, da parte nostra garantiamo training e supporto in loco. L’unica operatività umana richiesta è per le attività di manutenzione ordinaria, refill dei nutrienti e analisi dei dati”.



Materiali e tecnologie
Ogni modulo è composto da cinque ambienti interni, ognuno completamente isolato dall’esterno per impedire l’ingresso di patogeni. Mentre la struttura è assemblata in acciai strutturali, la componente elettronica è rappresentata da numerosi sensori che consentono la lettura dei parametri ambientali, di crescita e dello stato del sistema in generale.
E dalla start-up assicurano: "Nelle farm zero possono crescere fino a centinaia di tonnellate di micro germogli (10 giorni di crescita) e piante aromatiche come il basilico (30 giorni), ma anche lattughe in foglia e piantine a fusto. L'ottimale sviluppo delle piante è indotto da speciali lampade con Led e dal costante controllo degli altri parametri: non significa accelerare la crescita delle piante ma assecondare la loro naturale fisiologia, fornendo ciò che serve al momento giusto”.

Sostenibilità ambientale ed economica
"Le piattaforme garantiscono un risparmio energetico del 70% e idrico del 95% - commenta il fondatore -  e abbiamo intenzione di migliorare questi parametri perchè oggi la sostenibilità ambientale ed economica sono fondamentali. Il costo dei nostri impianti, infatti, è inferiore almeno del 30% rispetto a sistemi di vertical farming manuali, a parità di output e tecnologie accessorie”. Nonostante la piattaforma sia già sul mercato dallo scorso dicembre, il programma di sviluppo è in continua evoluzione e il 2020 rappresenta l’anno di un approccio sistematico al mercato. 

Produrre cibo sano, una scommessa da vincere insieme a industria e università
L'obiettivo di Ono Exponential Farming è consentire a qualsiasi impresa nel mondo di produrre cibo sano in economia e in prossimità della domanda. "Per questo - conclude Ambrosi - collaboriamo con con industrie, università e professionisti in una rete di relazioni che si autoalimenta costantemente grazie alla credibilità e alla solidità del progetto e dei partner che ne hanno permesso la nascita. Le esperienze internazionali dei fondatori e dei manager che partecipano allo sviluppo sono sempre fonte di nuove relazioni e opportunità per la crescita esponenziale di Ono".

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