«Serve subito manodopera qualificata nei campi»

Bellanova e Nadalini a "Mattino Cinque": non è lavoro per tutti. Regolarizzazione vicina?

«Serve subito manodopera qualificata nei campi»
“Produrre in presenza di Covid significa avere costi più alti all'interno di tutta la filiera: dobbiamo sostenere le imprese agricole per fare in modo che questi maggiori costi non siano scaricati sui consumatori. Ho attivato un monitoraggio perché non ci possiamo permettere un aumento dei prezzi, in questo periodo”. Lo ha detto il ministro Teresa Bellanova intervenendo ieri a “Mattino Cinque”, sulla rete ammiraglia Mediaset. Tema centrale, il problema manodopera e le sue ripercussioni sui listini. “Questa è la filiera della vita perché ci ha permesso di mangiare in questo momento di grande emergenza”.

E ha aggiunto: “Quando parliamo di regolarizzare i migranti presenti nel nostro territorio parliamo di assicurare legalità e dignità a persone che già lavorano e hanno lavorato nelle nostre campagne, nelle nostre case, tutelando in tal modo anche gli imprenditori da lavoro nero e caporalato”, ha ribadito Bellanova. “In Italia ci sono molte persone utili al lavoro alle quali va riconosciuta dignità di esseri umani”.



“Mattino Cinque” si è collegato quindi con l’azienda Ortofrutticola Nadalini di Sermide (Mantova), dove la titolare Francesca Nadalini ha spiegato come ci sia grande preoccupazione per la raccolta ormai imminente dei meloni. L’azienda in passato si è avvalsa di una comunità di marocchini e di moldavi e ora teme di non avere più disponibilità di manodopera. “L'Associazione Donne dell’Ortofrutta alla quale appartengo - ha detto l’imprenditrice virgiliana - ha scritto al Ministro chiedendo a lei e al Governo di attivare un corridoio sanitario per queste delicate operazioni che richiedono esperienza e competenze e non possono essere improvvisate: servono professionalità”. Tra 10 giorni i meloni saranno pronti, servono mani pronte a raccoglierli.



“Le persone che vorremmo regolarizzare - ha aggiunto Bellanova - sono persone che da anni lavorano in agricoltura, dobbiamo riconoscere loro il diritto di lavorare nella legalità. In Italia c’è una legge eccellente di contrasto al caporalato, alcuni imprenditori hanno sfruttato dei lavoratori, è vero, ma dobbiamo avviare una riflessione attenta sull’accesso al cibo”: E gli italiani disoccupati? “Debbono iscriversi ai Centri per l’impiego”.

Intanto si fa largo l’ipotesi dell’inserimento della regolarizzazione dei lavoratori stranieri irregolari nel “Decreto maggio” che in settimana dovrebbe essere approvato dal Consiglio dei ministri. La Bellanova pressa il Governo. Al dossier sta lavorando anche la collega dell'Interno, Luciana Lamorgese, concorde sulla necessità di un intervento, anche se non nelle dimensioni numeriche auspicate dalla titolare del Mipaaf, che ha parlato di "600mila invisibili di cui lo Stato deve farsi carico”. 

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