Fragole veronesi, fugati i timori della vigilia

Anselmi (Apo Scaligera): campagna positiva, domanda ancora sostenuta all'estero, nuove varietà

Fragole veronesi, fugati i timori della vigilia
I timori della vigilia hanno trovato solo in parte riscontro nella fase produttiva e commerciale: è infatti positivo il bilancio per la fragola di Apo Scaligera, che ha vissuto un mese di fuoco. “Siamo ormai agli sgoccioli della campagna primaverile entrata nel vivo nella settimana di Pasqua e che finirà nei prossimi giorni, con un po’ di anticipo rispetto alla media - spiega il direttore Primo Anselmi - Una stagione iniziata tra numerose incognite e tanti timori, dalla disponibilità di manodopera alla ricettività dei mercati in tempo di pandemia, ma tutto sommato le fragole, sia pure con molta fatica da parte degli agricoltori, sono state raccolte e avviate regolarmente sul mercato. Un mercato dinamico sia in Italia che all’estero, che per noi vuol dire Germania, Austria, Svizzera e ha un ruolo sempre più importante”.

Apo Scaligera sta caricando le ultime partite da inviare Oltralpe: “La domanda tedesca e austriaca resta sostenuta, anche loro hanno avuto problemi di raccolta e di produzione. A fine maggio-inizio giugno ci agganceremo al prodotto estivo, con volumi sensibilmente più ridotti, rivolto solo al territorio nazionale”. 



Nella stagione in corso la realtà veronese ha registrato un calo del 7-8% delle superfici dedicate e del 10% circa in termini di volumi: “La coltura della fragola è complessa, richiede tempo, pazienza e specializzazione, stiamo lavorando per mantenerla e potenziarla”, puntualizza Anselmi. In questa ottica, va avanti il progetto di miglioramento varietale con il Crea di Forlì Cesena dal quale sono scaturite due cultivar nuove che hanno debuttato quest’anno, Callas e Agnese: “Siamo contenti e dal prossimo anno saranno loro, insieme alla leader Garda e a varietà minori, in primis Joly, a tenere alta la bandiera della fragolicoltura veronese". Eva, invece, sarà avvicendata.

Una campagna anomala, difficile, ma non priva di elementi confortanti: “Con molte catene distributive nazionali ed estere si è a instaurato un solido rapporto, abbiamo notato sensibilità alle problematiche e massimo rispetto dei ruoli. Le difficoltà di un momento così eccezionale non sono passate inosservate”. 

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