Albicocche, la crescita si arresta sul più bello

Produzione ai minimi, che fare? Ne discutiamo oggi in diretta su Facebook

Albicocche, la crescita si arresta sul più bello
Poche albicocche italiane per la campagna 2020 ed è un vero peccato: negli ultimi cinque anni, infatti, gli italiani hanno premiato questo frutto aumentando i consumi del 12%, come riscontrato dal Monitor Ortofrutta di Agroter. La produzione di quest'anno sarà ai minimi storici: le previsioni di Europêch parlano di volumi stimati in 136mila tonnellate, in calo del 56% rispetto all’annata record 2019 e del 40% rispetto alla media del periodo 2014/18.

Come reagirà il mercato? Ne parleremo oggi alle 12 in diretta sulla nostra pagina Facebook per un confronto tutto dedicato all'albicocca. Lo faremo assieme a Natalino Gallo, presidente dell'Op Agricor di Corigliano Calabro (Cosenza), e a Gabriele Ferri, direttore di Naturitalia.



A trainare le vendite di albicocche negli ultimi cinque anni sono stati i supermercati (+12%) e i discount (+65%): con la richiesta crescente della distribuzione moderna sale anche l'esigenza di prodotto confezionato e nel periodo preso in esame i volumi di albicocche a peso imposto sono aumentati del 55%, mentre il peso variabile è rimasto pressoché stabile. Questo tema è oggi un osservato speciale, visto che l'emergenza Covid sta incrementando la richiesta di ortofrutta confezionata. Il trend, anche in questa campagna, è quindi destinato a consolidarsi ulteriormente.

Per lo sviluppo del mercato dell'albicocca un altro nodo cruciale è quello dell'innovazione varietale. Ci sono oltre 400 cultivar di albicocca iscritte al “Registro nazionale delle varietà di piante da frutto”, ma molte di queste sono in disuso: negli ultimi anni si è puntato sulle tipologie rosse e si è spinto sulla precocità. Un modo per rispondere alla Spagna... Ma il gusto? Non sempre purtroppo è soddisfacente. Un'altra pista interessante da battere è quella delle albicocche settembrine, in modo da poter ampliare il calendario produttivo italiano anche sul prodotto tardivo e offrire così al mercato questi frutti per sei mesi.



L'Italia resta il primo Paese produttore di albicocche in Europa: a parte questa campagna condizionata dagli effetti delle gelate, è l'unica nazione che riesce a stare sopra quota 200mila tonnellate. Ma la Spagna è cresciuta parecchio e nell'ultimo decennio ha raddoppiato la sua produzione, volumi che hanno gonfiato l'export iberico. Le vendite oltre confine anche per l'Italia sono in crescita: dalle elaborazioni del Monitor Ortofrutta emerge un exploit nell'ultima stagione, dove rispetto una media di 23mila tonnellate del periodo (2010-2016), si è superata quota 40mila.

L'albicocca desta interesse, lo testimoniano gli investimenti degli ultimi anni, i nuovi brand che sono nati e le preferenze dei consumatori. Tuttavia la proposta di albicocche resta spesso e volentieri ancora anonima in Gdo. Che fare? Per scoprirlo vi aspettiamo oggi alle 12 sulla nostra pagina Facebook.

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