Cartone ondulato, riflessioni sul futuro

Dall'Agata (Bestack): «Spazi in crescita per scatole resistenti e di maggior qualità»

Cartone ondulato, riflessioni sul futuro
Cosa possono aspettarsi oggi i produttori di cartone ondulato per questo secondo semestre 2020 e l'inizio del 2021 e quali scenari si possono quindi immaginare nei diversi canali di vendita (Gdo, Horeca, dettaglio tradizionale, e-commerce)? Claudio Dall'Agata, direttore di Bestack, consorzio delle aziende produttrici di imballaggi in cartone ondulato per ortofrutta, ha provato a porsi queste domande alla luce degli ultimi dati pubblicati da Iri sull'andamento dei mercati del Largo Consumo Confezionato. La sua riflessione è contenuta in un articolo, appena pubblicato sul sito web www.bestack.com, che analizza a tutto tondo l'impatto della pandemia in Italia e offre interessanti suggerimenti strategici ai player del settore.

"Lo scenario futuro è certamente difficile e di difficile definizione in relazione alle tante variabili in gioco", sintetizza Dall'Agata, secondo cui il quarto trimestre 2020 sarà comunque "la cartina tornasole" per poter interpretare al meglio le dinamiche in continua evoluzione.

Per i prossimi mesi, "la scienza suggerisce - spiega - che ci si possa aspettare un numero contenuto ma continuo di nuovi contagi di Covid-19, con piccoli focolai circoscritti in prevalenza originati dall’estero. Rimarrà uno stato di cautela, sia ufficiale che soprattutto psicologica per la gran parte della popolazione italiana. Il ciclo economico che ne conseguirà non potrà che essere negativo per il 2020, con inevitabili ripercussioni sul reddito delle famiglie, e parte dei settori economici non riprenderanno appieno l’attività, influenzando i livelli occupazionali".


Claudio Dall'Agata

Questa prospettiva negativa viene confermata anche dai nuovi dati Iri, che Dall’Agata commenta così: “A partire dal secondo semestre del 2020, la domanda sarà condizionata dall’arretramento dei redditi medio bassi e così in Gdo riappariranno le promozioni per sostenere i volumi. Da studiare le scelte dei discount divisi tra la ricerca della convenienza, che significa anche risparmio sulle scatole, e l’avvicinamento ai supermercati di qualità con lo sviluppo di marche commerciali. Tutto produrrà una nuova riallocazione delle quote di canale e, dopo lo spostamento degli acquisti verso i formati di prossimità durante il periodo di lockdown, si sta assistendo già in questa Fase 3 a un ritorno agli assetti pre Covid-19”. 

Valutando le previsioni di Iri, inoltre, Dall’Agata sottolinea che “non arretrerà il canale dell’e-commerce”, il quale “consoliderà le posizioni acquisite durante la fase acuta della crisi sanitaria proseguendo la sua espansione”. Da ultimo l’Horeca sarà in ripresa, “ma molto lenta, seguendo un ciclo economico ampio”, specifica. Da marzo ad inizio maggio, come noto, si è infatti “assistito a una migrazione dei pasti fuori casa in casa, che ha fatto impennare le vendite retail nel corso della fase critica dell’epidemia. Con la riapertura di bar e ristoranti si sta assistendo, con ritardo, a un rientro del fenomeno solo graduale”, in quanto “una quota significativa dei lavoratori si aspetta di continuare a lavorare da casa ancora a lungo”.

"E così Iri prevede che le vendite in Gdo nel secondo semestre 2020 saranno in linea con lo stesso periodo del 2019 ancora pre Covid-19, sottraendo quote all’Horeca ancora in picchiata, attestandosi a un valore del +0,4%, mentre nel primo semestre 2021 il confronto sarà reale a parità di scenario e sconterà il paragone con la prima fase dell’epidemia, registrando un calo dell'8,1%". 



Ma tutto questo come si potrà tradurre in metri quadri di cartone ondulato? “L’analisi di breve termine delle filiere e dei trend di canale - risponde Dall’Agata - fa pendere l’ago ancora verso chi è spostato sul food per il consumo domestico, con variazioni anche positive sostenute dall’incremento del confezionato e dell’effetto plastic free, ma con l’inizio del 2021 anche questi volumi caleranno. Con il 2021 riprenderà piede l’Horeca, per tanti motivi (primo tra tutti la necessità politico-sociale di sostenere un paradigma di servizi sul fuori casa, da cui dal punto di vista occupazionale l'Italia non si può permettere di prescindere), e avremo dati più certi e consolidati sull’e-commerce, che sarà oggetto di significativi investimenti da parte della Gdo tradizionale. Quindi è ipotizzabile - precisa - che i mq di cartone con l’inizio dell’anno si sposteranno verso questi due canali, a conferma della progressiva omnicalità degli acquisti. Da una parte, a mio avviso, ci sarà quindi una forte pressione e contrazione sui fogli di cartone e gli imballaggi anonimi, specie per l’abbigliamento; dall’altra, invece, si apriranno nuove opportunità di crescita per le scatole a maggior valore aggiunto, ancora più resistenti ed innovative nel design, impiegate nelle filiere più lunghe e complesse come quelle alimentari”.

Per cogliere appieno le nuove opportunità offerte dal mercato, secondo il direttore di Bestack, i produttori di imballaggi in cartone ondulato devono riuscire ad esprimere “una forza commerciale sensibile per anticipare e accompagnare il cambiamento, una tecnologia produttiva allineata ai massimi standard del proprio portafoglio clienti, un grado di servizio non tarato sul just in time (come accade oggi) ma sul nuovo concetto di before in time, e una costante propensione agli investimenti”. 

Da ultimo, ma non per questo meno importante, “occorre avere ben chiara l’idea di costruirsi le opportunità - conclude - perché sarà sempre più difficile per i nostri clienti esplicitare le richieste. La differenza la farà chi avrà le risposte prima che arrivino le domande”.

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