Coferasta, prezzi buoni per le prime pere

Roncarati: «Punte di un euro/kg per Carmen. William al via a giorni»

Coferasta, prezzi buoni per le prime pere
E’ partita piuttosto bene la campagna pericola nelle aste giornaliere organizzate da Coferasta in Emilia-Romagna e Veneto.
 
Come spiega a Italiafruit News Gabriele Roncarati, manager dell’azienda, “la commercializzazione della varietà Carmen è terminata con volumi più o meno allineati a quelli del 2019 e prezzi compresi da 80 a 90 centesimi di euro per le partite di qualità normale, con punte di 1 euro il chilo per quelle più belle. Si tratta di quotazioni d’orologio, come le chiamiamo noi, senza quindi considerare la percentuale di mediazione. Il calibro, quest’anno, è stato forse leggermente più piccolo dell’ordinario”.

Anche le aste della cultivar Guyot sono alle ultime battute, mentre quelle della Santa Maria sono in pieno svolgimento. “In generale, finora, non abbiamo riscontrato differenze importanti nelle quantità commercializzate rispetto alla scorsa stagione pericola. A livello qualitativo c’è il problema della cerchiatura, dovuto al freddo primaverile. L’impatto della cimice asiatica, per il momento, si è notevolmente ridotto rispetto allo stesso periodo del 2019 a fronte di una maggiore prevenzione da parte dei produttori”. 


Pera William 

La Santa Maria, attualmente in piena raccolta, sta spuntando valori medi compresi da 75 a 95 centesimi di euro il chilo presso le aste di Coferasta. La Guyot, finora, è invece quotata mediamente dai 60 agli 80 centesimi di euro il chilo. 

“La prossima settimana daremo il via alle prime aste della William - evidenzia Roncarati - Al momento sembra che la produzione sulle piante di questa varietà sarà superiore all’anno scorso. Anche per l’Abate Fetel dovrebbe essere così, per la quale prevediamo un filo di ruggine in più. Per ora ci aspettiamo quindi un’annata tipo 2018, con un ritorno a quantità totali decenti. Poi chiaramente bisognerà vedere la quota di prima qualità e quindi valutare i danni da cimice asiatica, maculatura bruna/alternaria e cerchiatura”. 

“Le aste della frutta estiva, intanto, stanno andando molto bene - conclude - La qualità di pesche, nettarine, albicocche e susine è sicuramente superiore alla media delle annate più recenti ed i prezzi si attestano su livelli molto remunerativi per le imprese agricole. Le quantità commercializzate sono meno scarse rispetto a quanto potevamo prevedere qualche mese fa. Forse, i prezzi buoni hanno incentivato i produttori a venire maggiormente alle nostre aste”. 

Copyright 2020 Italiafruit News