Moria del kiwi, il Mipaaf si muove

L'Abbate: situazione grave, Gruppo di lavoro tecnico scientifico e finanziamenti in vista

Moria del kiwi, il Mipaaf si muove
Moria del kiwi, il Mipaaf si muove: nella prossima riunione del Comitato Fitosanitario Nazionale in programma entro la fine di questo mese saranno esaminati gli ultimi aggiornamenti e verrà istituito uno specifico Gruppo di lavoro tecnico-scientifico al fine di coordinare le attività di ricerca, definire le linee guida per la gestione della moria del kiwi, sulla base dei risultati emersi dalle attività di indagine tenutosi sui territori colpiti, e verificare le condizioni per individuare eventuali interventi mirati sul settore. Lo ha reso noto il sottosegretario alle Politiche Agricole, Giuseppe L’Abbate, nel corso di una interrogazione parlamentare in Commissione Agricoltura di Palazzo Madama da parte del senatore pontino di Fratelli d'Italia Nicola Calandrini. 



“Agli studi condotti sin dal 2012 in Veneto, si sono aggiunti quelli nel Lazio – ha dichiarato L’Abbate (foto sopra) – Dall’esito degli studi finora condotti si sta delineando l’ipotesi per cui il fenomeno della moria è la conseguenza di più cause che insieme concorrono ad alterare la vitalità degli apparati radicali fino a comprometterne la funzionalità. L’adozione di nuove pratiche di coltivazione, come ad esempio la copertura delle piante per proteggerle dalla pioggia, sistemi di irrigazione a goccia, uso di portinnesti specifici e particolari lavorazioni dei terreni possono contribuire al miglioramento delle condizioni di coltivazione e alla conseguente regressione dei sintomi". 

"Allo stesso tempo – la considerazione del sottosegretario – è indispensabile continuare nelle attività di ricerca con l’obiettivo di identificare con certezza le cause dei disseccamenti e definire una strategia per il contrasto del fenomeno. I risultati delle attività di indagine e degli approfondimenti scientifici sono costantemente esaminati nell’ambito del Comitato Fitosanitario Nazionale per delineare le più opportune strategie integrate di intervento e prevenzione da attuare sul territorio nazionale". La sindrome della moria del kiwi è un fenomeno già manifestatosi a partire dal 2012 nell’area del basso veronese e, più recentemente, ha interessato anche altre zone di coltivazione nazionale, in particolare la provincia di Latina nel Lazio. 



“Il sottosegretario - ha dichiarato il senatore Calandrini - mi ha confermato che ci sono dei fondi a disposizione e che è intenzione del Ministero destinarli ad un gruppo di lavoro composto da università e Crea. Allo stesso tempo nella risposta è emerso che la Regione Lazio intende finanziare con estrema urgenza specifiche attività di studio, coinvolgendo esperti del settore: spero non si perda altro tempo e che ciascuno faccia la propria parte affinché siano messe a disposizione le risorse umane ed economiche per avviare ulteriori ricerche e trovare una soluzione”.

In Italia vengono prodotti oltre 5 milioni di quintali di kiwi con, secondo dati Istati 2020, oltre 25mila ettari dedicati. Secondo stime delle associazioni di produttori la moria porta alla perdita del 15-20% delle piantagioni esistenti con danni ingenti all’economia ortofrutticola nazionale.​

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