Gullino raddoppia i volumi di mele e punta sul bio

«Nuove cultivar di qualità a elevata produttività». Entra nel vivo l'accordo con Apofruit

Gullino raddoppia i volumi di mele e punta sul bio
Gullino aumenta sensibilmente la produzione di mele e punta in modo sempre più convinto sul biologico. "Il progetto mele - spiega l'Ad Giovanni Gullino (nella foto sopra) - sta crescendo e si sta completando di stagione in stagione: quest’anno raddoppieremo i quantitativi privati e anche gli agricoltori che hanno aderito stanno avendo riscontri soddisfacenti sui volumi. Ci aspettiamo pertanto il 50% in più di pomacee rispetto alla scorsa stagione, a testimonianza della crescita virtuosa di un progetto che punta su nuove varietà ad alta produttività ed elevata qualità organolettica: il futuro dell'azienda è in queste strategie". 
 
Il gruppo piemontese si distingue per la crescente attenzione al biologico: "È dalla fine degli anni Novanta che ci dedichiamo alla produzione di frutta certificata da agricoltura biologica, sia in Piemonte che nel Lazio - prosegue Gullino - Oggi produciamo circa 100mila quintali di frutta certificata bio, di cui circa il 60% mele e il restante 40% suddiviso fra kiwi e drupacee. Grazie alla vocazione dell’area in cui produciamo e alle nostre varietà speciali, riusciamo a ottenere standard qualitativi alti, difficilmente avvicinabili da altri Paesi. Il mercato biologico sta crescendo e ci saranno delle opportunità commerciali importanti nel futuro: noi le vogliamo cogliere".



I motivi del successo del bio, per l'Ad, sono riconducibili "alla crescente volontà del consumatore di essere sicuro di quello che mangia; non a caso sempre più verifica la certificazione e la tracciabilita del prodotto". E aggiunge: "Solo se si eseguono le pratiche agricole biologiche e biodinamiche si può avere un prodotto libero da qualsiasi molecola di sintesi"

Ma c'è un ma: "Sarebbe necessaria una maggiore visibilità del prodotto bio nei punti vendita, oltre che una sensibilizzazione capillare sui temi della sostenibilità e del green. Noi cerchiamo di farlo attraverso la comunicazione aziendale, però serve di più. E' giusto che ai consumatori vengano date le giuste informazioni. E' la consapevolezza, del resto, che ha fatto crescere i consumi".


 
Sta entrando intanto nel vivo l'accordo tra Gullino e Apofruit sottoscritto ad agosto 2019. Buona parte della produzione biologica del gruppo piemontese, infatti, andrà ad arricchire l'offerta di  Canova, licenziataria del marchio Almaverde Bio: "Abbiamo scelto di stringere l'intesa per le reciproche sinergie, per fare sistema e combattere la concorrenza estera", spiega Gullino. "Con Apofruit condividiamo i  valori commerciali e agricoli che viviamo con la stessa etica e passione. Il nostro obiettivo è dare il top della qualità con il certificato bio e una tracciabilità sicura e completa".

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