La passata di Mutti si fa sul campo con «InstaFactory»

La passata di Mutti si fa sul campo con «InstaFactory»
L'idea, in qualche modo, è anche "romantica": catturare e mettere in bottiglia tutto il sapore e il profumo del pomodoro appena colto dalla pianta, proprio nel momento della maturazione perfetta. Portando lì, sul terreno, un intero impianto di lavorazione, concentrato nello spazio di "appena" 1000 metri quadri, quanto quattro autotreni.Come spesso accade con le idee "semplici", fino a ieri sembrava un'impresa impossibile. Per di più in un settore dai dettami ben consolidati, come l'agricoltura, dove da più di trent'anni le cose si "Ma la tradizione non deve essere mai solo ripetizione, quanto invece ricerca costante", esorta Francesco Mutti, ad del gruppo emiliano da 120 anni pioniere nel settore delle conserve alimentari, leader di vendite in sette paesi in Europa, che oggi debutta, letteralmente, "Sul campo" con il nuovo progetto che per la prima volta trasforma il pomodoro in Passata lì dove viene coltivato, appena colto



Un sogno reso possibile grazie a InstaFactory, rivoluzionario impianto mobile in grado di raggiungere e lavorare il pomodoro lì dove nasce e nel "suo" momento migliore. Meno di due ore (rispetto alle cinque di media) e dalla pianta si arriva ai contenitori asettici, con il raccolto che entra ed esce dall'impianto in venti minuti, pronto per essere imbottigliato in una Passata a edizione limitata, che proprio per la rapidità dei tempi di lavorazione (e lo "stress" da trasporto azzerato) mantiene tutte le proprietà organolettiche e, in tema di tracciabilità, porta con se' anche la firma del campo di origine.

"Siamo i primi a lanciarci in questa sfida in cui il protagonista è sempre il pomodoro e chi lo lavora - spiega Mutti, ma che rappresenta - un modo del tutto nuovo di pensare alla produzione". 

"Solo un anno fa, sembrava impossibile", ammettono Giorgio Lecchi e Ugo Peruch, rispettivamente direttore industriale e direttore agricolo di Mutti, ovvero coloro che hanno dovuto convincere tutti della bontà e soprattutto della fattibilità del progetto. 
"Mutti ci ha detto subito si - racconta Peruch - Tra gli agricoltori c'era un po' di scetticismo, sa quando ti guardano un po' di tre quarti? - sorride - Poi si sono lasciati convincere. Hanno creduto nell'idea". 
Tutta nuova (e con tanti giovani) la squadra di progettisti. Anche in questo caso, raccontano gli ingegneri, scelti "senza pregiudizi", per ridisegnare il processo e rendere possibile la lavorazione del pomodoro in pochissimo spazio e in movimento. Con appena 4 operatori e 2 addetti alla logistica, InstaFactory oggi compie tutte e 8 le fasi di lavorazione del pomodoro dal lavaggio al confezionamento, nel rispetto delle norme di igiene e sicurezza e in autosufficienza energetica, perché, sembra banale, "ma nei campi non si può attaccare la spina da nessuna parte", ricorda Lecchi, e bisogna comunque pensare al raffreddamento o smaltire i rifiuti, tenendo sempre presente il tema della sostenibilità. Una sfida delicatissima che si gioca in una manciata di giorni - 100 dalla coltivazione alla maturazione, non più di dieci per il momento d'oro del raccolto - e la natura che nello stesso soffio di vento può diventare amica o avversaria.

Proprio in queste settimane la prima "prova" sul campo, coinvolgendo tre delle quattrocento famiglie di agricoltori conferitori del gruppo Mutti: Calza, Franzoni e Aschieri. "Ora - conclude Lecchi - passeremo alla fase di verifica e imbottigliamento. Immaginiamo che le prime confezioni di Passata sul campo debutteranno sugli scaffali dei supermercati a inizio 2021". 

Fonte: Ansa.it