Nel Lazio parte la raccolta del kiwi giallo G3

Stagione in anticipo di una settimana. Snidaro: «Volumi in linea con gli standard. E sulla morìa...»

Nel Lazio parte la raccolta del kiwi giallo G3
Nel bel mezzo delle forti preoccupazioni legate alla morìa del kiwi, i produttori della provincia di Latina - primo areale di coltivazione d'Italia con circa 9-10mila ettari - stanno portando avanti le raccolte delle varietà a polpa gialla, registrando un anticipo sull’annata precedente di circa una settimana a fronte dell’estate estremamente calda e soleggiata che, a detta di diversi tecnici contattati da Italiafruit News, potrebbe essere uno dei fattori climatici che ha incentivato l’inattesa diffusione della mortalità delle piante di actinidia (in particolare di verde) su tutte le aree della provincia. Ecco perché molte aziende si stanno muovendo per coprire gli appezzamenti con reti ombreggianti

Le operazioni in campo si sono ormai concluse per le varietà Dorì e Soreli, mentre proprio questa settimana sono iniziati gli stacchi del kiwi G3 (SunGold) della Zespri che, nella finestra di raccolta, precede Jintao della Jingold. Un lavoro che sta realizzando Diego Snidaro, produttore di Latina ed agronomo esperto di actinidia.

“La raccolta di G3 - spiega a Italiafruit News - è iniziata lo scorso 22 settembre, quindi con otto giorni di anticipo rispetto al 2019. Le rese produttive dell'annata si attestano sugli standard di questa varietà, che viene coltivata su terreni selezionati e prevalentemente sotto copertura nel rispetto delle precise scelte tecniche ed agronomiche imposte da Zespri”.


Raccolte del kiwi a polpa gialla G3

Anche per il più classico kiwi a polpa verde, la situazione vegetativa negli impianti esenti da problemi di morìa appare buona. “Le piante non sono stracariche: la frutta c’è ed è pure molto bella - aggiunge Snidaro - L’annata è stata infatti caratterizzata da una fioritura asciutta e una buona impollinazione. Nei frutteti sani di Hayward si può quindi prevedere una produzione intorno ai 300 quintali per ettaro”.

“Noi operatori siamo preoccupati per il forte calo delle superfici in produzione, causato dalla morìa (-20%-25% in Lazio), e non per la qualità dei frutti. E’ bene che i mercati ed i consumatori siano a conoscenza del fatto che questa patologia, purtroppo diffusa in tutti gli areali d’Italia, interessa solo l’apparato radicale delle piante, portandole a non produrre più. Non si utilizzano prodotti fitosanitari che incidono sulla sanità e la qualità dei frutti. Ma sappiamo, per ora, che è possibile limitare i problemi solo attraverso una buona gestione agronomica quotidiana: il terreno, solo per fare un esempio, non deve mai essere troppo asciutto o troppo bagnato, pertanto è appropriato gestire l’irrigazione in funzione delle condizioni climatiche”. Questo significa che il kiwi laziale ed italiano è sano e di alta qualità, così come lo è sempre stato.

Kiwi G3 pronto da staccare

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