Patatine fritte: consumi fuori casa e coltivazioni in calo

Patatine fritte: consumi fuori casa e coltivazioni in calo
Meno patatine fritte al ristorante, meno patate nei campi. In Francia la filiera industriale che surgela il prodotto per uso domestico e per i ristoranti ha chiesto agli agricoltori francesi di ridurre del 15% le loro coltivazioni di patate, mentre l'Unione francese di produttori di patate ha suggerito di piantare carote, cavoli, mais, o patate destinate alla produzione di amido dal momento che la domanda è cresciuta negli ultimi anni.

La produzione di patate in Francia è stata di 4,7 milioni di tonnellate nel 2019. L'appetito per le patatine fritte è aumentato a casa mentre il consumo fuori casa pesa soltanto per il 20% e dunque è impossibile mantenere lo stesso livello di produzione. L'attività industriale è ripresa, ma è all'85% e ancora non è tornata ai livelli pre-crisi e dovranno passare ancora diversi mesi. Così, agli agricoltori quest'anno sono rimaste in mano 500 tonnellate di patate anche in conseguenza della chiusura dei ristoranti per il lockdown deciso dal governo per ridurre il rischio di contagio da Coronavirus. La sfida è semplice: evitare di deprimere i prezzi. Una sovrapproduzione dell'1% si traduce in un calo delle entrate del 7% per il produttore: non c'è da pensare di mantenere le patatine fritte.

Fonte. ItaliaOggi