L’ortofrutta non fa più bene alla salute?

Gli integratori impazzano, frutta e verdura scompaiono dalla comunicazione

L’ortofrutta non fa più bene alla salute?
Ieri mattina leggevo il mio quotidiano preferito comodamente adagiato in poltrona. Pagina dopo pagina si susseguivano le pubblicità di ogni tipo di integratore: multivitaminici, zinco, antiossidanti, papaya fermentata, senza dimenticare le vitamine del gruppo D, che avrebbero un effetto di contrasto sulla “tempesta infiammatoria” scatenata da Covid-19. Una domanda mi è sorta spontanea: ma l'ortofrutta non fa più bene alla salute? Perché in quelle pagine di frutta e verdura, e delle relative proprietà nutrizionali, non c'era neanche l’ombra.

Dopo anni dove tutti decantavano, talvolta anche esagerando, le virtù dei flavonoidi e degli antociani, della Vitamina C e dei microelementi contenuti in frutta e verdura - senza però generare effetti significativi sull’andamento dei consumi - ora che la pandemia porta in primo piano il mantenimento di un buono stato di salute come una delle poche armi di contrasto al virus, l’ortofrutta scompare di scena.



Lo si avverte sia a livello di comunicazione, dove frutta e verdura stressano quasi solo i temi della sostenibilità e dell’innovazione, sia - e soprattutto - dall’assenza di attenzione da parte di coloro che fanno opinione. A parte un intervento del prof Mantovani non ho infatti memoria di qualcuno che fra epidemiologi, infettivologi, virologi e soloni vari abbia speso due parole sulle proprietà di frutta e verdura nel mantenere un buono stato di salute, proprio oggi che l’esercizio aerobico risulta più complesso a causa delle limitazioni indotte alla mobilità e della chiusura di palestre e piscine, per cui mangiare bene resta l’unico sollievo.



Per fortuna a bilanciare almeno in parte questa situazione ci ha pensato il buon senso dei nostri connazionali che hanno rispolverato la mela al giorno che toglie il medico di torno, oltre alle arance e i kiwi per il loro contenuto di vitamina C, facendo così lievitare a due cifre le vendite di questi prodotti nel corso di quest’anno. Ma se l’ortofrutta godesse di maggior credito presso l’opinione pubblica, forse il sentiment generale sarebbe diverso e, allora, anche i mirtilli e gli altri superfruit potrebbero archiviare un 2020 di soddisfazione e approcciare con buone prospettive il nuovo anno, malgrado le difficoltà che certo patiranno le vendite nel fuoricasa. Per questo è importante che frutta e verdura facciamo sistema oltre che filiera, stringendo relazioni virtuose con altri ambiti della società, partendo proprio dal mondo della salute e del benessere con cui hanno tanto da spartire e che per questo coinvolgeremo nel nostro Speciale Frutta e & Verdura del prossimo 16 dicembre (per scoprire come partecipare clicca qui).



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