Vendite a rilento al Mercato di Cagliari

Pisano: bene solo alcuni prodotti di nicchia, ma novembre è un mese tradizionalmente difficile

Vendite a rilento al Mercato di Cagliari
Andamento lento per le vendite al Mercato ortofrutticolo di Sestu, vicino Cagliari, ma il trend non sorprende: "Tradizionalmente la prima metà di novembre non è particolarmente brillante per le vendite - spiega Cenzo Pisano, che oltre a gestire l'omonima azienda è presidente dell'ente gestore Coagri - per cui possiamo definire normale l'attuale fase, per quanto all'insegna della calma piatta". In sordina tutte le principali referenze, con poche eccezioni: "Vanno bene alcune produzioni di nicchia che si affacciano ora al mercato, come il carciofo spinoso, per il resto  tutto nella norma... Tiriamo avanti e tutto sommato possiamo considerarci fortunati, vista la crisi che sta attanagliando settori meno strategici del nostro".



In Sardegna le catene della grande distribuzione sono alle prese con un momento tutt'altro che brillante, mentre il dettaglio ortofrutticolo guadagna un po' di spazio. "Le prospettive sono incerte, è probabile che in prossimità delle festività natalizie si sia ancora in lockdown. In ogni caso guardiamo avanti e cerchiamo di essere positivi".

Per il principale mercato all'ingrosso dell'isola è in cantiere intanto un progetto legato al fotovoltaico da un milione e mezzo di euro circa; gestito da una società esterna, dovrebbe concretizzarsi entro la fine dell'anno. La piattaforma ortofrutticola, ubicata all'interno del Mercato agroalimentare della Sardegna, conta 72 aziende attive su una superficie coperta di 40mila metri quadri, di cui 28mila destinati ai locali di vendita e deposito e 12mila mq destinati alla galleria di contrattazione e e alle operazioni di carico e scarico comuni (16 rampe).



I mesi più importanti per le vendite sono quelli relativi alla stagione estiva (da aprile a ottobre) quando il turismo, in condizioni normali, rappresenta un importante motore. Si stima che dal mercato di Sestu transiti il 40% circa dell’ortofrutta consumata in Sardegna.

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