«Arance, non disperdiamo il patrimonio del primo lockdown»

La Rossa Naturale: i consumatori riconoscono il valore aggiunto del prodotto italiano

«Arance, non disperdiamo il patrimonio del primo lockdown»
Il primo lockdown ha lasciato un'importante eredità ai produttori agrumicoli: i consumatori hanno riconosciuto il valore aggiunto dei prodotti italiani. Anche se oggi le vendite non sono paragonabili a quelle della scorsa primavera, le arance devono far tesoro di quell'esperienza.

A sostenerlo è Fabio Piticchio, titolare insieme al fratello Carmelo dell’azienda ed e-commerce di agrumi La Rossa Naturale.
“Rispetto al primo lockdown la domanda di arance si è abbassata un po’ - dice - ma bisogna considerare che a marzo il commercio con l’estero era pressoché bloccato e non arrivava prodotto da fuori. Così le persone hanno imparato a mangiare il vero arancio siciliano, scoprendo il gusto nuovo ed intenso della polpa rossa”.
E oggi? “La domanda rimane abbastanza alta anche se è chiaro che c’è meno richiesta dello scorso anno”, risponde l'imprenditore.



L’azienda La Rossa Naturale si estende su due ettari a Palagonia (Catania), territorio vocato per la produzione delle dolcissime arance rosse.
Grande attenzione è prestata alla qualità del prodotto: “Facciamo solo coltivazione biologica e le concimazioni a livello organico, oltre al microclima unico dell’Etna, ci permettono di produrre arance dal gusto unico e inimitabile. Quest’anno i frutti sono un po’ piccoli ma i consumatori hanno imparato a capire il valore del biologico: anche se le nostre arance sono esteticamente identiche a quelle di Marocco e Nigeria, per il gusto non ci batte nessuno. Anche la Spagna prova ad imitare le arance a polpa rossa ma non raggiungerà mai i nostri livelli”. 

E aggiunge: “Ai clienti fidelizzati faccio spesso questa domanda: che differenza c’è tra i nostri frutti e quelli che comprate al mercato? Non mi stancherò mai di invitare le persone a provare le vere arance rosse di Palagonia, per un’esperienza gustativa senza precedenti”.



L’e-commerce dell’azienda è partito da circa un mese ma i produttori erano già abituati a vendere i loro prodotti tramite i social: l’azienda è infatti presente sia su Facebook (clicca qui per accedere) che su Instagram (clicca qui per accedere) con pagine dedicate. Le consegne rispettano tempistiche veloci, sulle 48 ore o poco più anche se “i controlli introdotti già dal primo lockdown tendono a rallentare i corrieri – specifica Piticchio – Se i frutti partono da noi il lunedì, riescono ad arrivare al Nord Italia al massimo il giovedì”.

La maggior parte degli ordini è rappresentata dai clienti italiani, principalmente dalle regioni settentrionali ma anche da Roma, Napoli e qualche consegna al centro Italia.
Molto sviluppato anche il commercio con l’estero: “Spediamo regolarmente in Francia, Germania e Svizzera; in questi Paesi i nostri prodotti sono particolarmente apprezzati”.

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