La grande distribuzione europea - specialmente le catene dell'Est - ha contribuito a non far deragliare la campagna agrumicola. Una campagna che, come ricorda a Italiafruit News
Giovanni Scavo (responsabile commerciale de
Il Girasole di Paternò, Catania), è di quelle buone, sia sul fronte dei volumi che della qualità.
"L'unica pecca, se così vogliamo chiamarla, è l'esubero di pezzature medio-piccole - sottolinea il manager - Volumi che sono stati assorbiti dalla
Gdo europea: abbiamo ricevuto una valanga di ordini che non avevamo mai visto in passato, tante catene di Romania e Repubblica Ceca, per esempio, si stanno avvicinando al prodotto siciliano: potrebbe essere un effetto combinato del maltempo che c'è stato in
Spagna e dei prezzi accattivanti dovuti al calibro piccolo. Questo era il grande timore di quest'anno, invece le quotazioni sono si risicate, ma non si può dire che sono insoddisfacenti. Anche perché qual è l'alternativa? L'industria che paga pochi centesimi al chilo? Se non si ferma l'estero ne veniamo fuori dignitosamente da questa campagna".
Scavo passa poi ad analizzare il
mercato interno. "Le principali insegne - dice - viaggiano su un altro binario con il loro prodotto a marchio e i principali brand. Però, poi, ci sono le piccole catene che stanno spingendo molto sulle promozioni, mentre l'
ingrosso è alle prese con un'annata molto pesante: l'
horeca sappiamo tutti come è posizionato ma anche i mercati rionali sono aperti a singhiozzo. Con la qualità si sopravvive, per il resto i numeri sono impietosi".