Brexit e certificati fitosanitari, chiesta una deroga

Brexit e certificati fitosanitari, chiesta una deroga
L'impatto della Brexit è una grande sfida. Le esportazioni dell'UE27 rappresentano oltre 3 milioni di tonnellate di frutta e verdura fresca nel Regno Unito, il 40% della domanda interna della Gran Bretagna. Il settore sta già affrontando costi annuali aggiuntivi di almeno 55 milioni di euro a seguito dell'adeguamento ai nuovi processi amministrativi, doganali e commerciali. A partire dal 1 aprile, a questo onere economico e amministrativo, si aggiungerà il costo delle ispezioni ufficiali e del rilascio di oltre 750.000 certificati fitosanitari (PC), una minaccia che potrebbe ostacolare in modo significativo la capacità del settore di continuare le operazioni "just in time'' di prodotti altamente deperibili.

In questo contesto, Freshfel Europe e FPC hanno indirizzato una lettera a Michael Gove esprimendo le preoccupazioni del settore circa l'introduzione di un requisito per i PC dal 1 aprile.
Freshfel Europe e FPC sostengono che questo requisito significherà che più di tre quarti delle esportazioni di prodotti freschi dell'Ue nel Regno Unito richiederanno un certificato fitosanitario (circa 2,5 milioni di tonnellate). Questo sarà uno sforzo importante sia per il settore che per le pubbliche amministrazioni, poiché dovranno essere emessi almeno 750.000 PC su base annua per sostenere questo commercio. Il motivo è che mentre alcuni operatori più grandi possono emettere un singolo PC per camion (ad esempio per le esportazioni di grandi categorie come le mele), la maggior parte degli scambi UE27-Regno Unito è altamente frammentata con spedizioni indirizzate a molti piccoli clienti e grossisti e spesso trasportano oltre 10 PC per camion. Questo requisito porterà quindi a notevoli ritardi negli ordini, a blocchi sia in partenza che in arrivo, e genererà perdite di qualità e sprechi alimentari. Ciò aggiungerà anche costi alle già affaticate attività di frutta e verdura fresca a causa degli effetti della pandemia.

Freshfel Europe e FPC esortano pertanto il Regno Unito a introdurre deroghe all'obbligo quasi sistematico di un PC per il commercio di prodotti freschi attraverso la Manica, tenendo conto del rischio molto limitato del commercio di frutta e verdura fresca attraverso la Manica dopo 40 anni di flussi liberi. Il delegato generale di Freshfel Europa Philippe Binard ha sottolineato: "Chiediamo al Regno Unito di prendere in considerazione una deroga per riflettere il rischio fitosanitario molto limitato degli scambi di frutta e verdura fresca attraverso la Manica dopo oltre 40 anni di flussi gratuiti e sicuri. La legislazione fitosanitaria rimarrà, almeno a medio termine, pressoché identica".

"Posticipare l'introduzione del requisito fitosanitario per le importazioni dall'Ue fino a quando non sarà in vigore la certificazione elettronica faciliterebbe il commercio su entrambe le sponde della Manica", ha aggiunto Nigel Jenney, amministratore delegato del Fresh Produce Consortium.

Fonte: Freshfel