Drupacee, il gelo miete le prime «vittime»

Emilia-Romagna colpita duro. Confagricoltura: il Faentino è ko

Drupacee, il gelo miete le prime «vittime»
Le gelate notturne cominciano a fare le prime, illustri, “vittime”. Sono i produttori di drupacee del comprensorio frutticolo del Faentino (Ravenna). Qui “le temperature sono scese a livelli troppo bassi per diverse notti", dice a Italiafruit News Nicola Servadei, presidente della sezione frutticola di Confagricoltura Ravenna, nonché vicepresidente regionale dei frutticoltori della stessa organizzazione agricola.

"Nelle pianure del Lughese vi sono state minime di meno 4-5 gradi centigradi, mentre in collina si sono raggiunti perfino i meno 6 gradi. I sistemi di difesa non sono bastati”.



Danni ingenti per albicocco, pesco e susino
“Stando ai primi rilievi svolti assieme a periti assicurativi, nel Faentino - prosegue Servadei - si possono già rilevare zone con danni ingenti su albicocco, pesco e susino (fiori bruciati ed ovari neri), con punte del 100% in alcune aree di collina tra Faenza, Brisighella e San Mamante, nelle quali i fiori sono già caduti a terra".

"Resta da valutare la situazione per gli alberi di ciliegio, kaki e kiwi. La quale si potrà capire meglio nei prossimi giorni”. 
 
Fiore di susino con all’interno il frutto morto dal gelo

Sembra essere andata meglio per le zone della provincia di Ravenna più vicine al mare, come San Pietro in Vincoli, dove opera l’imprenditore Mattia Ridolfi (50 ettari di nettarine): “Notiamo parecchi fiori cotti - ci spiega - nelle parti basse (dai 2 metri in giù) delle varietà precoci, come Big Top. Mentre per le altre cultivar non si registrano problemi. L’annata di carica di quest’anno ci fa sperare che i volumi non mancheranno. Il rischio gelo continuerà comunque ad accompagnarci fino al 10-15 aprile. Fino a quel momento, non saremo tranquilli".

"A mio parere - prosegue Ridolfi - il problema più pesante di questa campagna riguarda l’assicurazione: il maledetto 50% di massimo indennizzabile, la decorrenza dei 12 giorni ed i costi della polizza esorbitanti per i produttori che quest’anno, per la prima volta, hanno scelto di assicurarsi. Tante aziende, tra l’altro, non sono riuscite a sottoscrivere la polizza contro gelo e brina perché le compagnie hanno limitato il plafond dopo le gelate del 2020”. 


Fiore di nettarina dell'Azienda agricola Ridolfi

Anche in molte altre aree frutticole dell’Emilia-Romagna e in generale dell’intera Italia - dal Piemonte alla Puglia - l’ondata di gelo non sta passando inosservata. Sono tante, infatti, le Regioni che hanno registrato temperature minime notturne molto severe durante la scorsa settimana. Il presidente di Confagricoltura Emilia-Romagna, Marcello Bonvicini, parla di “gelicidio che danneggiato in particolare le drupacee, colpendo duramente soprattutto le province ad alta vocazione frutticola, da Rimini, Forlì-Cesena, Ravenna, a Bologna, Ferrara e Modena". Nel Veronese, in Veneto, “la temperatura è scesa fino a meno 4 gradi centigradi. Danni ci saranno sicuramente per le drupacee, ma è presto per quantificarli", spiega Francesca Aldegheri, referente per il settore frutticolo di Confagricoltura Verona.

Sistema assicurativo da riformare
"Serve una riforma del sistema assicurativo agricolo - evidenzia ancora Bonvicini -  perché inadeguato: gli imprenditori sottoscrivono polizze senza sapere il costo e gli sgravi applicati. Va detto pure che non tutte le compagnie sono state tempestive nell’apertura della campagna assicurativa 2021. E non solo. L’assicurazione scatta esclusivamente dopo 12 giorni dalla sottoscrizione, pertanto chi, quest’anno, si è assicurato il 10 marzo non può usufruire della copertura. Bisogna infine accelerare sul fronte della ricerca per arrivare a coltivare piante più resistenti al freddo”. 


Rilievi di Condifesa Ravenna svolti domenica (anche in foto d'apertura) nella campagna faentina

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