Kiwi laziale, la prossima campagna è salva

Il gelo ha fatto paura, ma non si registrano danni anche per il boom delle coperture

Kiwi laziale, la prossima campagna è salva
La campagna del kiwi laziale è salva. La scorsa settimana, durante una nottata, la temperatura minima è scesa a meno 3-3,5 gradi centigradi in tutto l'areale della provincia di Latina. Punte minime di meno 4,1 gradi si sono toccate a Colonna, frazione dei castelli romani nota per la coltivazione dei kiwi. La paura di subire danni c'era ma, stando ai primi rilievi dei produttori di kiwi della Regione, pare che la gelata non abbia generato conseguenze rilevanti sulle piante.

"A livello vegetativo, il kiwi quest’anno è più indietro rispetto alla media storica del periodo. Ad oggi non si registrano danni da gelo né sul verde né sulle altre tipologie. La stagione per fortuna è salva. Ci sarà invece da capire meglio gli effetti del ritorno di freddo su susino e albicocco", dichiara a Italiafruit News Diego Snidaro, produttore e agronomo della provincia di Latina



"Sul kiwi non ci sono stati segnalati problemi causati dal gelo notturno. L’incognita principale, oggi, è legata allo sviluppo del fenomeno della morià nei mesi primaverili ed estivi”, aggiunge a Italiafruit News Stefano Giammatteo, produttore nonché presidente dell’Associazione produttori agricoli del Lazio (Aspal).

Molti produttori laziali di kiwi gialli e rossi, che risultavano più a rischio di gelate tardive, hanno tra l’altro trovato giovamento dalle coperture con plastica e/o rete (antigrandine, ombreggianti, antinsetto, ecc.), allestite nei mesi scorsi per salvaguardare gli impianti dalla morìa, dallo stress termico estivo e/o da grandinate, piogge eccessive e neve. 



"Le Organizzazioni di produttori, attraverso i Piani operativi, hanno concesso contributi pari al 50% della spesa per l'introduzione delle coperture - sottolinea Snidaro - Questo importante incentivo ha portato tantissime aziende agricole a coprire gli impianti sani, in particolare quelli più giovani di 1 o 2 anni".

Snidaro è tra questi produttori che hanno investito sulle coperture. “In un appezzamento ho recentemente introdotto - conclude - una copertura pesante con rete antinsetto (da 105 g/mq), la quale mi ha permesso di guadagnare 2 gradi centigradi rispetto alla temperatura minima di -3,5 gradi rilevata all’esterno dell'impianto, mitigando quindi l'effetto della gelata tardiva”, conclude. 

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