Reparto ortofrutta a due velocità

Prime controcifre, prodotti trainanti e referenze in rosso: com'è partito il 2021

Reparto ortofrutta a due velocità
L'ortofrutta inizia a fare i conti con le prime controcifre: se il mese di gennaio si era chiuso in crescita, a febbraio le vendite si ridimensionano e si iniziano a vedere i primi segno meno. Lo spaccato che emerge dalle analisi del Monitor Ortofrutta di Agroter sulle performance di ipermercati e supermercati, mostra un reparto ortofrutta italiano a due facce, se si considera l’anno passato e i primi mesi di quello in corso.

Esaminando un reparto ortofrutta “allargato” anche ai vegetali secchi, che pesano sul totale poco meno di un 10% nelle vendite a valore, si può notare una performance del +5% a valore nel 2020 che progressivamente peggiora se si passa a gennaio 2021 (+3,8%) e, soprattutto, febbraio (-0,6%).



Dalla fine del mese scorso, infatti, cominciano i primi segnali di controcifra rispetto all’anno passato che, ricordiamo, ha visto proprio in quel mese esplodere i consumi sull'onda dell'assalto ai punti vendita, con i consumatori che hanno risposto alle prime zone rosse e alle notizie sul coronavirus facendo scorte di beni alimentari.

Nel totale 2020 il risultato dell’ortofrutta fresca (+4,7%) è abbastanza in linea con quello dei vegetali secchi (+7,4%), ma già a gennaio si nota una marcata differenza con l’ortofrutta fresca che quasi dimezza i trend (+2,8%) a fronte dei vegetali secchi che – addirittura – li migliorano (+11,7%). A febbraio, però, la controcifra ridimensiona nettamente le vendite, con l’ortofrutta fresca che perde (-0,9%) e i vegetali secchi che smorzano (+2,8%) rimanendo, in ogni caso, in territorio positivo.



Nelle vendite a volume, risultati simili nel confronto tra il 2020 e i primi mesi 2021, tuttavia i trend sono migliorativi per i vegetali secchi (con una flessione di qualche punto del mix prezzi medi) e peggiorativi per l’ortofrutta fresca, caratterizzata da un marcato effetto inflattivo nel 2020.
 
Entrando più nel merito dell’ortofrutta fresca, è possibile notare una performance in netto peggioramento per la frutta, se si considera il 2020 (+6,4%) e i primi mesi 2021 (-1,2% e -4,4%), cosa che invece non avviene per le verdure che mantengono trend positivi anche nel nuovo anno (+5,7%, +8% e +3,4%).



Chi soffre sempre, come abbiamo visto a più riprese, sono i prodotti servizio: IV-V Gamma (esclusi i piatti pronti e le bevande fresche del fresco), infatti, chiudono il 2020 con un pesante -6,7% nelle vendite a valore, che si attenua a gennaio (-1,2%) per poi precipitare ancora a febbraio (-3,1%). Dal mese di marzo, per questa categoria, ci si aspetta però una risalita poiché la controcifra dovrebbe essere clemente per quei prodotti che sono crollati nel 2020.



Nelle vendite a volume i trend della frutta sono sempre negativi, anche nel 2020. Questo è il principale indizio per capire da dove deriva l’effetto inflattivo sull’ortofrutta fresca: nel 2020 +8 punti nel mix prezzi per la frutta (figlio di un +6,4% a valore e di un -1,6% a volume), parzialmente attenuati da un effetto deflattivo della IV-V Gamma (-4 punti, derivanti da un -6,7% a valore e -2,7% a volume) legati ad una maggiore spinta promozionale per questa categoria in crisi.

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