L'apertura di Lidl a Barletta scatena una «disfida»

L'apertura di Lidl a Barletta scatena una «disfida»
La "disfida" di Barletta in chiave moderna interessa Lidl, il cui insediamento sta dividendo la città. Il discounter vorrebbe costruire il supermercato a due passi dal castello Svevo della città pugliese, ma i barlettani non ci stanno. I consiglieri comunali di opposizione hanno lanciato un appello anche al ministro della Cultura Dario Franceschini: per loro la richiesta del Comune di Barletta alla Regione Puglia di un finanziamento per la costituzione di un Parco Urbano non può conciliarsi con l’ok dato dall'amministrazione alla realizzazione di un supermercato adiacente al fossato del castello.

Per Lidl, però, la costruzione avviata a fine marzo del discount laddove c’era già un cash & carry è del tutto legittima: lo hanno ribadito i legali del gruppo tedesco al sindaco Cosimo Damiano Cannito. E anche la Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio di Bat e Foggia non può opporsi. "Il progetto — ha spiegato in una nota la soprintendente ad interim Maria Piccarreta — ha previsto un intervento di rigenerazione generale dell’area sia dal punto di vista ambientale che paesaggistico. L’autorizzazione della Soprintendenza è il risultato di una puntuale istruttoria considerato il progetto proposto e il contesto storico e architettonico, nonché paesaggistico".

Il progetto tra l'altro prevede "la demolizione di alcuni manufatti degradati e fatiscenti che ricadono nel cono visuale del complesso monumentale" e tale demolizione migliora “la luce o la prospettiva” e “le condizioni di ambiente e di decoro” del Castello Svevo. 

Lunedì scorso in ogni caso diverse associazioni hanno manifestato dinanzi al Castello per esprimere il loro disappunto mentre i lavori del supermercato procedono a passo spedito. Il sindaco ha chiesto a Lidl uno stop ai lavoratori di 7 giorni "tempo necessario alla elaborazione di proposte congrue e sostenibili per tutti". Come, per esempio, la costruzione del supermercato altrove. Al momento l’azienda tedesca non ha dato risposte alla richiesta di tregua.