Aperture centri commerciali, VéGé si appella a Draghi

Aperture centri commerciali, VéGé si appella a Draghi
Giorgio Santambrogio, Amministratore Delegato di Gruppo VéGé (oltre 3.400 punti di vendita della Moderna Distribuzione in Italia) chiede al Governo di accelerare la possibilità di riaprire i Centri Commerciali anche nei fine settimana. Lo fa con una lettera indirizzata direttamente al presidente Mario Draghi che "ringraziamo per la grande iniezione di fiducia che sta infondendo alle cittadine/cittadini italiani e ai corpi intermedi di questo Paese".

Dopo aver ricordato il ruolo fondamentale svolto dalla distribuzione moderna durante la pandemia e, in particolare, durante il lockdown, Santambrogio ha voluto sottolineare che i supermercati si sono dimostrati luoghi sicuri. "Ogni settimana circa 60 milioni di italiani entrano negli oltre 27.000 punti di vendita della Distribuzione Moderna alimentare italiana: negli ultimi 18 mesi in nessun supermercato del nostro Paese si è registrato un focolaio di diffusione del virus. Com’era giusto e prevedibile, VéGé, insieme ad altre strutture distributive italiane, è stata oggetto nei giorni scorsi di sopralluoghi da parte dei Nas, i quali hanno così potuto verificare la situazione e, di fatto, complimentarsi con i nostri direttori per tutte le procedure messe in atto, al fine di garantire la massima sicurezza sanitaria per i clienti e per il personale dei negozi. Abbiamo poi appreso - prosegue Santambrogio - dagli organi di stampa, che il 99% delle rilevazioni hanno avuto esito negativo: ancora una volta, quindi, la autorità di controllo hanno sancito che i punti di vendita della Distribuzione Moderna sono assolutamente sicuri".

Da qui l'appello dell'ad di VéGé: "Rinnoviamo con vigore, come già autorevolmente fatto dalle Associazioni di Categoria che ci rappresentano, l’appello a riprendere al più presto in considerazione la riapertura nei weekend dei Centri Commerciali: si tratta di luoghi sicuri, possono tra l’altro aiutare a decongestionare i centri storici delle città. Luoghi che, tra l’altro, desideriamo mettere anche a disposizione del Sistema sanitario nazionale come Hub dove eventualmente organizzare campagne locali di vaccinazione".

Prima di concludere la sua lettera, Santambrogio affronta la questione del pericolo che continuano a correre gli addetti degli store non vaccinati e costretti a migliaia di contatti quotidiani.

"Mi permetta, infine, di rivolgerLe un secondo appello, anch’esso già fatto da colleghi della Distribuzione Moderna: ora che è a buon punto la campagna vaccinale delle persone più anziane e/o portatrici di fragilità, è opportuno pensare a tutte quelle categorie che sono quotidianamente a contatto con il pubblico. Per questo chiediamo a Lei e al Comitato Tecnico Scientifico di dare priorità alla vaccinazione di commesse e commessi delle nostre imprese. Per quello che questi lavoratori hanno fatto e per quello che quotidianamente fanno, siamo certi che sarebbe un’indicazione utile per il contrasto alla diffusione del virus, e del tutto accettabile e condivisibile da parte dell’opinione pubblica". 

"Gentile Presidente - è la conclusione - noi abbiamo fatto e continueremo a fare sempre la nostra parte. Per noi la sicurezza sanitaria è un servizio al Paese, una forma di rispetto dovuta a tutti coloro che ci scelgono e ai nostri collaboratori, che con il loro lavoro hanno trasmesso la serenità di cui noi italiani avevamo bisogno anche nei giorni più difficili della pandemia. Per noi la sicurezza è sinonimo di futuro. Adesso abbiamo bisogno della fiducia Sua e del Suo governo per poter tornare al più presto alla normalità, continuando a garantire la sicurezza dei nostri clienti e proteggendo anche le persone che lavorano con noi". 

Fonte: Efa News