«Ciliegie a un euro, generalizzare fa male al settore»

Produttore e grossista, Alessandro Marchese auspica un cambio di passo

«Ciliegie a un euro, generalizzare fa male al settore»
"Ciliegie a un euro il chilo? In Mercato non se ne sono mai viste, qui al Caar viaggiano tra i 3 e i 6 euro". Lo dice Alessandro Marchese, che nella doppia veste di produttore ortofrutticolo con l'azienda Oro di Calabria e presidente dei grossisti Fedagro del Centro agroalimentare di Rimini ha un osservatorio privilegiato e volentieri dice la sua su uno dei temi caldi del momento.

"Le manifestazioni plateali, i titoli dei giornali che enfatizzano la differenza di prezzo tra prodotto all'origine e al dettaglio e lasciano intendere che le stesse ciliegie pagate 1 euro all'origine vengano poi vendute a 15 volte tanto, fanno male al settore", spiega. "Ci vuole molta attenzione perché basta poco per creare effetti nocivi sulla filiera. Generalizzare è sbagliato: si dà adito a polemiche sterili e a reazioni che creano confusione". 



"Non voglio giudicare nessuno ma dubito che le ciliegie da un euro potessero avere una qualità, una pezzatura e un gusto all'altezza delle aspettative del consumatore. Se si immette sul mercato prodotto scadente, viene trattato come tale e svenduto", aggiunge Marchese. "Ma da questa vicenda, l'ennesima che porta alla ribalta in senso negativo il settore ortofrutticolo, è giusto trarre anche degli insegnamenti: c'è bisogno di ammodernamento ed efficientamento, c'è bisogno non di sensazionalismo ma di un impegno trasversale tra produzione e commercio, coinvolgendo le associazioni di settore per crescere".  



"Dove c'è una economia reale che funziona - conclude l'imprenditore - non ci sono questi fenomeni, viene generato valore a beneficio di tutti. Lo dico da titolare di un'importante azienda agricola calabrese e da grossista del Caar, che sta diventando tra i primi d'Italia, principale piattaforma di riferimento lungo la dorsale adriatica".

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