La Sicilia fa i conti con una nuova cimice «aliena»

L'Accademia dei Georgofili: «Colpisce mandorle e pistacchi, causando cascole e raggrinzimento»

La Sicilia fa i conti con una nuova cimice «aliena»
Una nuova cimice “aliena”, tipica dei climi caldi, comincia a fare paura ai produttori di frutta secca del Sud Italia. Stiamo parlando dello scutellaride, noto con il nome scientifico di Solenosthedium bilunatum. Una specie diffusa in Asia e Africa che si è insediata da qualche anno nelle isole della Sicilia, della Sardegna e di Malta. A essere in allerta nel nostro Paese sono soprattutto i produttori di mandorle e di pistacchi della Sicilia, come annuncia un articolo dell’Accademia dei Georgofili. 

“Scutellaride è già oggi la cimice più frequente nei mandorleti delle basse pendici del vulcano Etna e nei pistacchieti della Sicilia sud-orientale - si legge nell'articolo online - Le punture praticate a maggio e giugno provocano la cascola dei frutticini e il raggrinzimento dell’epicarpo, che assume colorazione violacea con fuoruscita di essudato brunastro. Nei semi dei frutti di pistacchio e di mandorlo che arrivano a maturazione sono presenti imbrunimenti più o meno estesi. Tuttavia, le alterazioni organolettiche, note come cimiciato, sono meno intense rispetto a quelle provocate da altre cimici”.

Il ciclo di sviluppo dell'insetto in questione inizia nel mese di maggio, quando “gli esemplari adulti sopravvissuti al freddo dell’inverno raggiungono piante ospiti sia coltivate (pistacchio e mandorlo) che spontanee (terebinto e ferula). Tre giorni dopo l’accoppiamento, le femmine monogame depongono 14 uova di colore verde, disposte in 5 file. Le neanidi nascono quasi contemporaneamente dopo alcuni giorni, restando vicine sulle foglie”. 



A livello fisico, la neanide (foto sopra) è caratterizzata un corpo di colore rosso, con due bande trasversali brune, della lunghezza di 2,5 millimetri. I successivi stadi giovanili (neanide di seconda età e ninfe) presentano invece un colore variabile dal nero al bronzeo con riflessi metallici. “Da metà agosto inizia lo sfarfallamento degli adulti della prima generazione e già alla fine di questo mese sono presenti numerose ovature – fa sapere l’Accademia dei Georgofili – Lo sviluppo si completa a settembre e gli adulti della seconda generazione, destinati a svernare, rimangono sulle piante nutrici fino a ottobre quando, con il calo delle temperature notturne, raggiungono ripari precari di svernamento”.

Gli esemplari adulti di scutellaride (foto sottostante) raggiungono in media i 15-17 millimetri di lunghezza. Subito dopo lo sfarfallamento assumono un corpo di color arancione che, successivamente, vira verso il grigio e il bruno. L’insetto adulto ha inoltre occhi composti con ocelli rossi e zampe marroni. Sul dorso presenta macchie nerastre e areole turchesi, mentre nella parte posteriore dello scutello si possono notare due caratteristiche aree ellittiche di color bianco giallastro, orlate di nero. 


 
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