Ingrosso, si galleggia in un mercato pesante

Ortofrutta nella morsa dei consumi lenti. Giusto le mele si salvano

Ingrosso, si galleggia in un mercato pesante
La scorsa settimana si è chiusa con una generale lentezza per l'attività dei Mercati generali del Nord Italia. Tra le pomacee, le mele italiane si distinguono in positivo per volumi commercializzati, mentre le pere nazionali procedono al rallentatore a fronte dei prezzi altissimi. Non c'è una forte domanda nemmeno per le prime partite di prodotti stagionali come clementine, kaki e castagne. Anche per le verdure si registra un mercato pesante, con consumi piuttosto lenti di pomodori, zucchine, brassiche e verdure a foglia. E' quanto emerge dai colloqui avuti da Italiafruit News con operatori grossisti di Treviso e Bergamo.

Per la struttura veneta siamo nella fase che precede l’avvio della produzione del radicchio precoce di Treviso. “Ora stiamo per terminare la campagna del radicchio delle montagne trentine e veneti”, racconta a Italiafruit News Francesco Volpato, grossista trevigiano e presidente di Nordest Mercati. “Il prodotto montano è una produzione di super nicchia disponibile da circa un mese. La prima qualità si vende oggi a 10-11 euro il chilo, mentre si scende a 6-7 euro il chilo con la seconda scelta. In questi giorni inizieremo a ricevere le prime partite di radicchio trevigiano precoce, che dovrebbero quotare a prezzi più bassi di 2-3 euro il chilo. Poi sarà il mercato a dirlo”.

"Nella scorsa settimana il mercato è stato un po’ pesante, in particolare per le referenze orticole – sottolinea ancora Volpato – Per la frutta ci sono stati buoni consumi giusto per le mele. Le clementine italiane, disponibili da una decina di giorni, non sono ancora riuscite a soddisfare per bene la clientela del nostro Mercato. I prezzi stanno pian piano scendendo con l’aumento dell’offerta: si parla di 2,5 euro il chilo per il calibro 1 e di 2-2,2 euro il chilo per il calibro 2. Non ci sono grandi quantità, ma nemmeno grandi consumi. La stessa cosa vale per i kaki Tipo romagnoli, che oscillano da 2,5 a 1,6-1,8 euro il chilo a seconda della pezzatura”.

“La campagna delle castagne è nel pieno, ma come nel caso dei kaki non siamo in un’annata particolarmente ricca di disponibilità. I consumi raggiungeranno il loro picco nel weekend del 30 ottobre, per la Festa di Ognissanti. La varietà in assoluto più richiesta nel nostro Mercato è la Domestica di Cuneo, che sta raggiungendo punte di 4,5-4,8 euro il chilo. Da pochi giorni si sta trattando anche il Marrone di Castel del Rio Igp, produzione tipica dell’Emilia-Romagna che registra prezzi d’esordio molto importanti di 6,5 euro il chilo per il calibro 60-65 mm”.



Dal Mercato all’ingrosso di Bergamo, il grossista Fulvio Bosatelli (ditta Bbr Ortofrutta) ci fornisce una panoramica sulle principali tendenze del comparto frutticolo: “Due settimane fa c’era stato un po’ di brio nelle mele, ma già in questi ultimi giorni la situazione si è attenuata. Le quotazioni delle principali varietà sono tendenzialmente in linea con lo scorso anno, mentre dall’estero, provenienza Australia, rimane solo Pink Lady con valori di 2,70 euro il chilo per il prodotto in padella".

Per quanto riguarda il kiwi, “il mercato è abbastanza positivo. C’è da notare l’entrata delle varietà a polpa rossa che si posizionano su prezzi molto alti, attorno a 10 euro il chilo". Per i kaki Tipo, "le quotazioni sono sostenute e si prevede una campagna molto corta per la Romagna: già entro le prossime tre settimane si potrebbe concludere. Anche la stagione delle fragole del Nord Italia si è conclusa su quotazioni interessanti; attualmente, in attesa della produzione del Sud Italia, c’è merce dall’Olanda e dal Belgio".

"Infine, nelle pere – conclude Bosatelli – le vendite sono lente, a causa dei prezzi molto alti per una qualità non certamente all’altezza a quello che richiediamo".

Ha collaborato Fabrizio Pattuelli 

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