Piccoli frutti, il baby-kiwi prende piede

Ortofruit Italia: «Germania primo mercato. Valutiamo nuovi impianti»

Piccoli frutti, il baby-kiwi prende piede
Si sta per concludere nel migliore dei modi la campagna commerciale del baby-kiwi Nergi, piccolo frutto che l'Op Ortofruit Italia coltiva in Piemonte su 70 ettari

"In produzione abbiamo avuto rese più basse del 50% a causa del gelo primaverile, ma la fase di commercializzazione, che è iniziata verso fine agosto, è stata un successo – spiega a Italiafruit News Domenico Paschetta, presidente dell'Op - Ogni anno che passa, Nergi prende sempre più piede nei mercati del Nord Europa, Germania in primis, dove sta entrando nella quotidianità dei consumatori".



"Fino a qualche anno fa il consumatore aveva un po' di diffidenza nei confronti di questo piccolo frutto. Oggi, invece, notiamo che esso viene riconosciuto e valorizzato anche per sue proprietà nutrizionali, tra cui l'alto contenuto di vitamina C".

La soluzione che viene maggiormente preferita dal mercato europeo è la vaschetta da 125 grammi, che si può facilmente trasportare nel percorso casa-lavoro. "Il frutto può essere consumato senza sporcarsi le mani. Ha un sapore più aromatico e dolce rispetto al kiwi. Tali qualità intrinseche vengono favorite dalla corretta gestione del prodotto in magazzino, dove cerchiamo di portare la durezza e il grado di maturazione di Nergi al punto giusto per essere consumato".

“I nostri 70 ettari raggiungeranno il massimo potenziale produttivo tra il 2022 ed il 2023 – prosegue Paschetta – Stiamo comunque valutando di ampliare le superfici assieme ai nostri partner francesi, cercando di privilegiare quei soci produttori del Piemonte che hanno creduto fin da subito nel progetto Nergi”.



Il frutto rientra nella gamma dei berries dell’Op Ortofruit Italia. La quale produce anche lamponi, mirtilli, more e ribes non solo in Piemonte, ma anche al Sud Italia: in Puglia e Calabria. La campagna dei piccoli frutti piemontesi ha garantito “buoni risultati sia produttivi che commerciali”, conferma il presidente. 

L’articolo di punta è il lampone, con l’Op che oggi rappresenta circa il 70% della produzione piemontese di questo articolo. “Da adesso fino ad aprile/maggio – conclude – andremo avanti con le produzioni dei nostri soci del Meridione. Attualmente riusciamo ad offrire berries italiani per 10 mesi l’anno. Ci stiamo però muovendo per arrivare, nei prossimi anni, all’obiettivo dei 12 mesi l’anno”.


Domenico Paschetta con una confezione di lamponi

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