Attualità
«Carciofi, produzione in aumento nonostante le avversità»
Op La Collettiva: «Puntiamo sull'alternanza delle varietà con prodotti a residuo zero»
E’ una produzione in aumento quella dei carciofi per La Collettiva, società cooperativa agricola di Samassi (provincia del Sud Sardegna) che ha dedicato a questo prodotto oltre 1000 ettari.
“Le superfici coltivate a carciofi per l’anno 2021/2022 e il relativo raccolto hanno registrato un aumento di circa il 10%” spiegano dalla cooperativa, che riunisce oltre un centinaio di piccole e medie imprese agricole del territorio.
La raccolta è già iniziata a ottobre con la cultivar Tema e arriverà a maggio con l’alternarsi di altre varietà. “La coltivazione del carciofo in Sardegna è un’esperienza maturata in secoli di storia, accostata principalmente alle varietà spinose – sottolineano dall’azienda - ma che oggi, grazie ad una serie di fattori climatici e ambientali favorevoli, registra una sempre maggiore diversificazione delle cultivar: Tema, Apollo, Violetto, Terom, Romanesco, Life e tutte le primizie più richieste dai mercati”.
Notevoli le conseguenze lasciate dal maltempo di questi ultimi giorni: “Il perseguire delle piogge sta creando notevoli problemi alle colture in produzione per questo periodo” precisano dalla Op.
La lavorazione e il confezionamento dei carciofi avviene all’interno dello stabilimento aziendale e il principale canale di riferimento è quello dei mercati all’ingrosso nazionali, oltre a qualche catena della Gdo. Il prodotto è distribuito principalmente a marchio e solo una piccola parte con il marchio del distributore. “Attualmente la richiesta è buona – dicono dall’azienda – in generale siamo in linea con gli esercizi precedenti e con le nostre aspettative. E lo stesso discorso vale per i prezzi, nonostante la concorrenza nordafricana stia creando non pochi problemi”.
Grazie agli sforzi del management aziendale e alla volontà dei produttori associati già da qualche anno “La Collettiva” ha ottenuto il riconoscimento di Op Ortofrutticola. “Siamo un esempio di come l'offerta sul mercato di prodotti genuini e a basso impatto ambientale può crescere e migliorarsi, se sostenuta dall'unione di forze e competenze” si definisce l’Op. Attualmente il 90% del fatturato è generato dalla lavorazione del carciofo, la parte restante dal pomodoro per il mercato fresco e per l’industria, da ortaggi come asparagi e peperoni, oltre alla frutta locale di stagione.
“I nostri obiettivi primari rimangono sempre gli stessi – concludono dalla Op - offrire ai consumatori finali prodotti agricoli sicuri, a residuo zero e di alta qualità garantendo il benessere e la soddisfazione dei produttori e di tutti gli stakeholder impegnati nella filiera. Il perseguimento di questa politica ha portato negli anni le eccellenze del territorio sardo ad affermarsi e competere su tutti i mercati nazionali ed internazionali, accelerando il processo di standardizzazione dell’economia agricola sarda pur mantenendo immutata la passione per la terra”.