Pere, la grandine devasta il Modenese

In corso la conta dei danni. Caprioli (Ital-frutta): per fortuna ci siamo salvati

Pere, la grandine devasta il Modenese
La pericoltura dell'Emilia-Romagna, regione che concentra il 65% della produzione nazionale di pere, si sta leccando le ferite dopo l'ultima ondata di maltempo che, sabato scorso, ha portato violente grandinate nelle province di Modena, Reggio-Emilia, Bologna, Ravenna e Forlì-Cesena. 

La siccità in inverno, l’eccesso di pioggia a maggio dopo, assieme al repentino calo della temperatura, facevano già immaginare una raccolta scarsa di pere per la campagna 2019. La Coldiretti dell'Emilia-Romagna, infatti, a fine maggio parlava di una riduzione attesa del 70% per le varietà Abate e Kaiser e del 40% per Decana e Williams. Queste stime andranno ora riveste al ribasso. Di quanto? Al momento è impossibile dirlo: tutte le varie organizzazioni agricole e le cooperative, in queste ore, sono impegnate a stilare, provincia per provincia, un possibile bilancio dei danni.

Il Modenese, secondo le prime informazioni disponibili, sembra essere la zona pericola più danneggiata dalla tempesta di grandine di sabato 22 giugno. Un evento che, dove ha colpito, ha provocato conseguenze devastanti sui pereti, compromettendo l'intera produzione dell'anno.  



A Modena, come pure a Bologna, le grandinate sono state talmente violente da danneggiare anche le piante e le reti di copertura degli impianti. Le perdite più importanti per la pericoltura modenese si registrano nelle aree di Villavara, Albareto, Nonantola, Campogalliano in cui operano molti soci pericoltori della Fruit Modena Group. La cooperativa Ital-frutta, invece, è scampata al pericolo, visto che il suo bacino di soci si concentra tra San Felice sul Panaro, Mirandola, Finale Emilia, Camposanto e dintorni. 

"Nel territorio di nostra competenza, fortunatamente, non è successo niente di grave. Nel senso che non è caduta la grandine e, quindi, dai nostri soci non ci sono arrivate segnalazioni di danni particolari", conferma a Italiafruit News Tiziano Caprioli, direttore generale di Ital-frutta

"Dopo un maggio particolarmente anomalo, se questo è stato il primo giorno d’estate, speriamo arrivi presto l’autunno" aggiunge Alberto Notari, presidente della Cia di Modena. Che sottolinea: "Le pere non coperte da reti sono tutte andate perdute. Con eventi di questo genere le assicurazioni certo pagano il mancato raccolto ma, visti i danni sul legno, si avranno ripercussioni anche sulla produzione della prossima annata mettendo a dura prova le aziende. La Cia chiede l’immediata dichiarazione di calamità, l’attivazione degli aiuti e la sospensione dei mutui". 

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