Martina: «Più organizzazione per far decollare l'agricoltura»

Il ministro, a Palermo per il Psr siciliano, chiede un salto di qualità

Martina: «Più organizzazione per far decollare l'agricoltura»
"I fondi europei sono decisivi, dobbiamo spendere tutte le risorse e spenderle bene, fare soprattutto un lavoro organizzativo e cambiare passo su certe partite. Ad esempio, rispetto alle numerose calamità che si abbattono sulla Sicilia, dobbiamo pensare di utilizzare gli strumenti assicurativi, che possono essere molto importanti". Lo ha detto sabato mattina il ministro delle politiche agricole Maurizio Martina, a Palermo per presentare il nuovo Programma di sviluppo rurale 2014/20, finanziato con oltre 2 miliardi di euro di fondi europei.

Con il Psr si possono valorizzare le qualità agroalimentari della regione ma, in particolare, va organizzata con nuovi strumenti l'impresa agricola siciliana, prendendo ad esempio l'esperienza vitivinicola, "la produzione agricola che - per Martina - più di altre esprime la forza della Sicilia ed è la dimostrazione che tutto si può fare".

In tema di politiche agricole, quindi, nell'isola ci sono delle occasioni da cogliere. “Si sta facendo un bel lavoro a livello regionale, e noi dobbiamo supportarlo a livello nazionale - ha sottolineato Martina - C'è da rimettere mano insieme al modello organizzativo agricolo, e anche siciliano. Siamo qui per dire che possiamo iniziare questo lavoro e, anzi, per valorizzare al massimo l’esperienza agroalimentare di questo territorio che ha una storia e un futuro formidabili".

Secondo il ministro Martina, dunque, il problema non è la mancanza di risorse, ma serve un salto di qualità, idee giuste e professionalità per programmare. “Prevenire le crisi deve essere la priorità – ha aggiunto - e su questo punto il Mipaaf è già al lavoro”.

Fra le questioni affrontate durante l'incontro, anche il rapporto con i produttori degli altri Paesi del bacino del Mediterraneo e il ruolo di tutela che l’Europa è chiamata a svolgere. “Stiamo affrontando un passaggio molto delicato - ha concluso il ministro - Abbiamo un grande tema davanti a noi legato alla remunerazione di chi produce e ai nuovi rapporti commerciali che si sviluppano nel Mediterraneo. Spagna, Portogallo, Grecia devono diventare nostri partner in questo settore. Su questa partita abbiamo aperto una discussione in Europa e chiediamo di alzare il livello di protezione dei produttori dei nostri territori, in particolare delle realtà mediterranee. Ci aspettiamo delle risposte”.

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