Fragola profumata di Tortona, l'evoluzione di una nicchia

La raccolta è entrata nel vivo. In vendita a 25 euro il chilo

Fragola profumata di Tortona, l'evoluzione di una nicchia
La raccolta della fragola profumata di Tortona è entrata nel vivo. Il prodotto piemontese – presidio Slow Food – si caratterizza per la sua delicatezza e la facile deperibilità, peculiarità che avevano portato gli agricoltori ad abbandonare la sua coltivazione. Oggi c'è un rinnovato interesse attorno al frutto, merito del lavoro portato avanti negli ultimi 13 anni dal Consorzio di valorizzazione e tutela della fragola profumata di Tortona e da Slow Food.

La produzione, come spiega a Italiafruit News Patrizia Lodi, referente del presidio Slow Food e titolare dell'Azienda agricola Carcassola, resta di nicchia: circa 15 quintali.
“Il raccolto si presenta bello e abbondante, anche se il tempo piovoso e le temperature basse non hanno favorito la maturazione delle fragole e lo sviluppo della dolcezza”, osserva Lodi. “La raccolta proseguirà sino ai primi dieci giorni di giugno. La fragola profumata di Tortona ha una distribuzione prettamente regionale, si trova presso i fruttivendoli specializzati, ma anche il modo della ristorazione e le gelaterie sono interessati a questo frutto”. 

La fragola profumata di Tortona viene confezionata in cestini da 200 grammi personalizzati con il logo del Consorzio e l'indicazione del presidio Slow Food; cestini che sono venduti a 5 euro l'uno (25 euro il chilo). La fragolina viene anche trasformata in confetture e usata per la produzione di liquori.



“E' una fragola aromatica, con profumi unici – prosegue l'imprenditrice agricola – è una soddisfazione vedere il piacere della gente quando degusta il nostro prodotto. Ma è una coltura che richiede tantissimo lavoro: ogni pianta produce circa 100 grammi di fragole, la raccolta è complicata e anche la commercializzazione deve essere veloce, tra le 24 e le 48 ore dopo la raccolta. Per pensare a una sviluppo della commercializzazione bisognerebbe avere le quantità di prodotto, quindi al momento è difficile ipotizzare a piani di ampliamento. Tuttavia il Consorzio – conclude Lodi – ha alcune nuove richieste di adesione”.

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