Pesche, meloni e ciliegie perdono colpi

Nei Mercati aumenta l'offerta e i prezzi flettono, ma ci sono eccezioni

Pesche, meloni e ciliegie perdono colpi
Settimana convulsa, caratterizzata da un calo delle quotazioni medie della frutta estiva, nei principali Centri agroalimentari italiani. L’edizione di venerdì della "Borsa della Spesa" curata  d Unioncamere, Italmercati e Bmti evidenziava prezzi convenienti per gli acquisti di meloni e albicocche, abbondante disponibilità e listini in calo per pesche e nettarine, un'offerta crescente di ciliegie.

“Nei giorni scorsi abbiamo vissuto un’altalena continua dei prezzi su quasi tutta la frutta estiva anche per la discontinuità climatica”, spiega il grossista dell’Ortomercato di Milano Salvatore Musso. “La settimana si chiude abbastanza male dal punto di vista dei consumi e dei guadagni con articoli top come le ciliegie che hanno toccato il minimo storico dall’inizio della stagione, scivolando anche sotto l’euro al chilo, mentre angurie e meloni sono scese in certi casi sotto i 50 centesimi”. Non va meglio alle pesche: “Finora manca la merce di buona qualità; solo le nettarine mantengono un adeguato livello di prezzo, non tanto perché siano più buone, ma per la minore disponibilità”.

“Bene le nettarine gialle, meno bene le pesche", la sintesi di Andrea Saturnini dal Centro agroalimentare di Verona. "Meloni e angurie precoci si vendono senza problemi e con quotazioni interessanti. Per le albicocche, dipende dalla varietà: le migliori vanno via senza problemi e con prezzi sostenuti. Per quanto riguarda gli altri prodotti, ok i limoni, male invece verdure e ortaggi: bassi i prezzi, lente le vendite”.



Contrattazioni vivaci, volumi interessanti ma quotazioni in calo, rispetto alla settimana precedente, nel Centro agroalimentare ”La Valle della Pescara" di Villanova di Cepagatti, in Abruzzo: “L’offerta di frutta italiana - spiega il presidente dei grossisti pescaresi della Fedagro, Piero Galasso - è abbondante ormai per tutte le principali produzioni estive, dalle pesche alle albicocche, dalle nettarine alle angurie - queste ultime provenienti da diverse zone vocate del Centro Sud e di buona qualità - fino ai meloni, che arrivano dalle principali aree produttive del Paese. Anche l’offerta di fragole resta consistente. Si lavora, insomma, ma i guadagni non sono certo esaltanti”.

Poco brillanti, nel complesso, anche gli ortaggi: si ridimensionato le quotazioni dei pomodori (soprattutto a grappolo, complice l'offerta copiosa dall'Olanda), i peperoni sono tra le poche referenze a mantenere quotazioni elevate.

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