Biostimolanti, per le cooperative servono norme rigorose

Biostimolanti, per le cooperative servono norme rigorose
"C’è una nuova frontiera per la sostenibilità delle produzioni agricole, i biostimolanti, prodotti di origine naturale che consentono di coltivare riducendo l’uso della chimica ed ottenendo produzioni eccellenti. Si tratta di strumenti importantissimi che soddisfano in pieno le richieste dei consumatori europei sempre più alla ricerca di produzioni sostenibili e di garanzie di assoluta qualità dei cibi, ma che necessitano al più presto di regole rigorose”. Questo il commento di Alleanza Cooperative Agroalimentari in merito al nuovo Regolamento comunitario sui fertilizzanti - a seguito del compromesso raggiunto da parte del Trilogo - che contiene al suo interno per la prima volta una regolamentazione dei biostimolanti. 

I biostimolanti sono prodotti di origine naturale che aiutano le piante a reagire meglio a stress climatici quali la carenza di acqua, le temperature troppo elevante, la mancanza di nutrienti, ecc.) e a rendere le produzioni più gradevoli per il consumatore (frutti più grossi, più colorati, ecc.). Il processo legislativo non è ancora concluso – le nuove regole comunitarie saranno pubblicate nei prossimi mesi –, tuttavia secondo l’Alleanza cooperative “c’è già molta attenzione su questo settore per il suo contenuto innovativo: auspichiamo pertanto che nella prossima fase di applicazione del Regolamento venga posta particolare attenzione ai dati che dovranno essere prodotti e inseriti nelle informazioni da apporre in etichetta sui contenitori di biostimolanti”. 

“Per poter giustificare ogni claim pubblicitario di un biostimolante è difatti indispensabile – spiega l’Alleanza - avere un numero rilevante di prove sperimentali di campo, che siano condotte da soggetti terzi ed accreditati seguendo metodiche di sperimentazione ufficialmente riconosciute. Senza garanzie adeguatamente verificate della corrispondenza fra quanto promesso in etichetta di un biostimolante e la realtà dei fatti si rischierà di perdere, anche con un nuovo Regolamento Ue, gran parte delle potenzialità che questo importantissimo strumento potrebbe dare per la sostenibilità delle nostre colture”. 

Fonte: Ufficio stampa 
Alleanza Cooperative Agroalimentari