«Mele Fuji, concorrenza spietata e prezzi bassi»

In difficoltà la merce di seconda qualità. L'analisi di Gianmauro Bergamini (MelaPiù)

«Mele Fuji, concorrenza spietata e prezzi bassi»
Concorrenza spietata e prezzi bassi per le mele Fuji. Nulla di nuovo rispetto alle premesse iniziali, ma c'è da dire che gli operatori commerciali, almeno fino a oggi, non hanno mai visto migliorare le condizioni di mercato. 

"Le difficoltà in Italia ci sono soprattutto per la merce di seconda qualità, quindi non di alta gamma. Per questi prodotti, infatti, i prezzi continuano ad attestarsi su valori molto bassi a causa della concorrenza spietata da tutta Europa. Per quanto riguarda il prodotto a marchio, invece, la campagna commerciale sta andando discretamente" spiega a Italiafruit News Gianmauro Bergamini, presidente del Consorzio MelaPiù, la compagine che aggrega le produzioni di Fuji dell'Emilia-Romagna di Afe, Apo Conerpo, Cico, Minguzzi, Patfrut e Pempacorer. 



Il Consorzio dovrebbe terminare l'attività di vendita verso la fine giugno e l'inizio di luglio. "Prevediamo almeno un mese pieno di lavoro, poi potremmo trarre le conclusioni di questa stagione che, fin dall'inizio, sapevamo che sarebbe stata difficile", evidenzia Bergamini.

Intanto i sei soci di MelaPiù stanno cominciando a ragionare di futuro e nuovi investimenti. Il 2019 è l'ultimo anno del programma triennale di sviluppo che ha favorito l'ampliamento delle superfici disponibili (+10-15% a 520 ettari) e rafforzato il posizionamento premium del brand. "Nei prossimi mesi decideremo come impostare la prossima campagna su tutti i fronti - conclude il presidente del Consorzio - Il nostro territorio di competenza è molto circoscritto. Le possibilità di espandere l'offerta sono legate quasi esclusivamente ai nuovi impianti".
 
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