Drupacee, stravolti i programmi di fornitura

In calo volumi, brix e calibri. Aop Luce: scarto del 30-40% sulle varietà precoci

Drupacee, stravolti i programmi di fornitura
Le piogge abbondanti di maggio stanno stravolgendo i piani di produzione dei fornitori di drupacee che operano nelle zone più precoci del nostro Paese. Nell'Alto Casertano (Campania), ad esempio, le raccolte di pesche, nettarine e albicocche dovrebbero entrare nel vivo solo la prossima settimana.

"A fine maggio, di solito, la campagna della frutta estiva è sempre ben avviata. Quest'anno, invece, le primizie sono in ritardo a causa della primavera fredda ed estremamente piovosa. Tra danni da cracking e da grandine prevediamo un 30-40% di scarto sulle varietà precoci, in particolare di albicocche e nettarine", spiega a Italiafruit News Serena Pittella, responsabile marketing dell'Aop Luce, azienda che concentra le produzioni di drupacee proprio nell'Alto Casertano.

Le condizioni climatiche sfavorevoli obbligheranno le aziende a dover ridefinire anche i parametri qualitativi che erano stati programmati con i clienti della Gdo. "Il grado brix delle varietà precoci, in raccolta nel mese di giugno, sarà probabilmente inferiore rispetto a quanto previsto e anche la pezzatura media ne dovrebbe risentire. La situazione è complicata ma non catastrofica", tiene a sottolineare Pittella.  


Serena Pittella 

Piana del Sele ko
Nell'area del Salernitano, più a Sud, il bilancio dei danni è invece pesantissimo. Come spiega Confagricoltura Salerno, "le piogge eccessive degli ultimi giorni hanno compromesso l'80% del raccolto di pesche, nettarine ed albicocche in pieno campo nella zona Sud della Piana del Sele, verso Eboli, a causa dei frutti resi marci dalla troppa acqua o danneggiati dalle grandinate". L'organizzazione agricola segnala ingenti perdite anche per le coltivazioni di pomodori, spinaci, spinacino, ortaggi primaverili e fragole. 

"I problemi maggiori li riscontriamo alla produzione di ciliegie: si va verso un crollo del 50%", sottolinea Enzo Tropiano, direttore provinciale di Coldiretti. Che aggiunge: "Piogge e allagamenti hanno messo in crisi anche il pomodoro San Marzano nell'area dell'agro sarnese nocerino, dove è scontato un ritardo nella raccolta di almeno 15 giorni salvo marciumi radicali della pianta. Pioggia e freddo non hanno risparmiato neppure le nespole e le albicocche buttate giù dalla pianta e in molti casi spaccate. Anche la richiesta sul mercato è in forte calo rispetto agli anni precedenti. Insieme alla frutta si contano pesanti danni agli ortaggi - rileva il direttore di Coldiretti Salerno - senza dimenticare che il maltempo ha bloccato le attività di semina". 



Le varie organizzazioni agricole, nel frattempo, si sono già mosse per invocare lo stato di calamità naturale: “Chiediamo alla Regione Campania di attivare gli idonei strumenti di accertamento dei danni finalizzati alla predisposizione delle istruttorie, propedeutiche ad una richiesta di declaratoria di stato di calamità naturale al Governo per gli eventi atmosferici eccezionali della seconda metà di maggio - la richiesta di Antonio Costantino, presidente di Confagricoltura Salerno - Ci troviamo di fronte a piogge da mese di novembre, ma con le attività e i cicli colturali tipici di questa stagione". 

Copyright 2019 Italiafruit News