Angurie, premiati i prodotti dall'elevato grado brix

San Lidano, gruppo leader con 400 ettari: il mercato è nervoso, con volumi e prezzi altalenanti

Angurie, premiati i prodotti dall'elevato grado brix

Circa 400 ettari di terreni e una fortissima propensione all'innovazione. Il Gruppo San Lidano è riconosciuto dalla Gdo nazionale come leader del comparto anguria, in parte per la capacità di offrire una gamma di alta qualità particolarmente ampia e in parte per la lunga esperienza maturata in questo settore. "Quest’anno punteremo ad estendere la proposta di anguria a spicchi, un prodotto con elevato contenuto di servizio, per il consumo casalingo oppure on-the-go, a metà tra la linea a cubetti e quella a fette" spiega a Italiafruit News Matteo Testa, direttore commerciale di San Lidano.

In cosa si differenzia l'offerta delle angurie San Lidano nel panorama nazionale? 
La nostra offerta copre oggi pressoché tutte le tipologie di anguria (mini, midi, tradizionale, seedless, ecc.) e di imballi, all’interno dei quali non posso non citare quelli caratterizzati dal nostro brand “Cuore Rosso”: giudicati di forte appeal, eleganti e fortemente distintivi a reparto. Negli ultimi anni un indiscusso successo lo fa segnare l’anguria a fette (principalmente “a quarti”), dove risultiamo vincenti da una parte grazie all’ampio bacino di materia prima in cui poter rintracciare il prodotto dalle caratteristiche maggiormente idonee al taglio (operazione basilare e comprensibilmente molto più critica per i “non produttori”…), dall’altra grazie al fatto che possiamo contare su due stabilimenti, nelle province di Latina e Bergamo, nei quali confezioniamo IV Gamma: un asset di grande valore dal punto di vista sia infrastrutturale sia logistico. 



Quali sono, in sintesi, i fattori critici di successo della vostra azienda?
Sicuramente sono molteplici i fattori che hanno contribuito a rendere San Lidano una importantissima realtà a livello nazionale del comparto angurie. Credo che alla base di tutto si possa individuare il buon lavoro costruito sui clienti già attivi: grazie a questo è nato il passaparola all’interno del settore produttivo e del mondo della distribuzione, oltre alle analisi positive dei nostri prodotti esposti, da parte della clientela prospect. Il fatto che queste recensioni siano state in gran parte (noi, ovviamente, speriamo tutte) positive, come dicevamo, deriva da numerose prerogative, ma ne citerei tre: l’expertise, ovvero la lunga esperienza da parte della direzione aziendale; l’ampissima area coltivata in un bacino favorevole dal punto di vista pedo-climatico e logistico; il fortissimo know-how logistico commerciale e la possibilità di poggiarci su tecnologie di IV gamma, ambienti produttivi, team qualità e divisione marketing che non trovano pari nel comparto angurie. 

Veniamo ora alla campagna attuale. Quali sono i territori di produzione più importanti per San Lidano?
San Lidano Group tratta esclusivamente angurie del Lazio. Le rare eccezioni vanno considerate un servizio reso per i soli clienti che richiedono espressamente la copertura anche di quei limitati periodi in cui la produzione della nostra area non è attiva o viene condizionata da situazioni climatiche anomale. 


Su quanti ettari si distribuisce la produzione?
Le superfici coltivate, considerando i fornitori esterni a programma - in particolare quelli della prima parte della stagione (coltivazioni sotto serra) - toccano circa 400 ettari, dei quali più della metà sono ad appannaggio dei soci dell’Op San Lidano.

Il clima freddo di maggio come ha impattato su volumi e qualità? 
La primavera non favorevole ha influito più sui tempi di maturazione, ritardandoli straordinariamente, che sulla qualità. Sin qui, ad esempio, il grado Brix medio ha soddisfatto pressoché all’unanimità. Nonostante questo aspetto, rimane sempre necessario saper riconoscere “a scatola quasi chiusa” la bontà di varie partite: ed è in questo che l’expertise San Lidano mostra il proprio livello d’eccellenza, il quale - unitamente all’ampia capacità produttiva - ci ha portati, nel corso degli anni, ad un ruolo di assoluto primo piano nel panorama nazionale del comparto.



La stagione commerciale, quindi, come è iniziata?
La prima parte della campagna estiva è stata caratterizzata dal non abbondare della materia prima, a causa dei suddetti ritardi e, conseguentemente, i prezzi di vendita non sono scesi con l’addentrarsi nella stagione, come eravamo soliti ad assistere. Gd e Do hanno verificato la veridicità del prezzo, adeguandosi al mercato laddove la qualità del prodotto ha supportato il tutto… anche perché il seguire strade economiche “in modo anomalo”, magari per ammortizzare promozioni a volantino stabilite sullo storico degli scorsi anni, ha spesso portato i (rari) fautori di questa scelta a pagarne lo scotto dal punto di vista qualitativo o della regolarità di fornitura.

Che prospettive avete per le prossime settimane?
Prevediamo che questo mercato per così dire “nervoso”, con disponibilità e prezzi che sembrano scendere per poi invece risalire e viceversa, proseguirà fino alla partenza dei raccolti in campo aperto, previsti per fine mese o inizio luglio. L'intera stagione si dovrebbe concludere intorno alla prima settimana di settembre.

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