Ecco come contenere Drosophila con le pratiche agronomiche

Mori (Università di Padova) e gli accorgimenti da considerare in una strategia integrata

Ecco come contenere Drosophila con le pratiche agronomiche
Se la cerasicoltura sta cambiando, la colpa è anche di Drosophila Suzukii, l'insetto rilevato in Italia per la prima volta nel 2009 e che ha trovato nel ciliegio una casa accogliente. Non c'è una soluzione che, da sola, riesca a contenere il dittero: l'unica strada possibile, come ha spiegato Nicola Mori (Università di Padova) durante il Simposio internazionale del ciliegio, è l'integrazione di diverse strategie partendo da una corretta gestione della coltura.

"La difesa contro Drosophila Suzukii risulta essere molto complessa in quanto le uova vengono deposte all'interno dei frutti sani durante le fasi finali della maturazione e le larve svolgono il loro ciclo completamente riparate all'interno della polpa del frutto - ha spiegato lo studioso - Per questo motivo la lotta è focalizzata prevalentemente a contrastare la presenza degli adulti e a proteggere il frutto in prossimità della raccolta".



Come impostare una strategia di difesa integrata? Bisogna considerare mezzi chimici di contenimento, c'è poi la cattura massale, l'uso di reti anti-insetto, il controllo biologico e le pratiche agronomico-colturali. Proprio sotto quest'ultimo aspetto l'agricoltore può fare molto, prestando attenzione a una serie di aspetti.

"Con potature e forme di allevamento si può creare areazione e un microclima sfavorevole all'insetto - ha illustrato Mori - Drosophila predilige climi freschi e umidi e la vitalità degli stadi giovanili è inferiore in ambienti caldi e asciutti. Una chioma areata, poi, favorisce un adeguato trattamento insetticida. L'uso della pacciamatura sulla fila, lo sfalcio frequente del cotico erboso tra le file e un'irrigazione localizzata, sono azioni che riducono l'umidità nei frutteti, soprattutto in prossimità delle foglie".



Negli impianti con un cotico erboso sotto i 20 centimetri durante tutta la stagione è stata verificata una significativa riduzione della presenza dell'insetto. Infine è fondamentale eliminare i frutti infestati o maturi, oppure quelli soggetti a cracking (clicca qui per leggere la notizia). "Questa - ha concluso il professore - è la pratica agronomica più importante per limitare le infestazioni sulle ciliegie sana delle cultivar tardive".

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