Mele, l'Italia alla conquista dell'India

Opportunità e rischi della guerra dei dazi. Il punto con Nicola Zanotelli (From Italian Alps)

Mele, l'Italia alla conquista dell'India
I dazi appena imposti dall'India sulle mele statunitensi vanno letti in due modi diversi. L'Italia, da una parte, avrà sicuramente l'opportunità di andare a rubare quote di mercato ai colleghi statunitensi in un mercato altamente ricettivo come quello indiano. Un Paese che ogni anno riceve dagli Usa, in media, circa 100mila tonnellate di mele. Bisognerà valutare, tuttavia, anche i risvolti di natura concorrenziale che una misura protezionistica di questo tipo porterà con sé. 

"In India gli Usa sviluppano un approccio commerciale molto simile al nostro. Un approccio molto professionale e teso alla valorizzazione del prodotto nazionale di alta qualità", spiega a Italiafruit News Nicola Zanotelli, direttore di From Italian Alps, Consorzio che commercializza le mele di Apot (Melinda, La Trentina), Vi.P e Marlene sul mercato indiano. 

"Avere un concorrente in meno può essere favorevole per noi, ma occorre fare attenzione; potenzialmente, infatti, potrebbero entrare in India nuovi fornitori europei con una strategia di vendita più aggressiva, a fronte di una qualità non altrettanto adatta per affrontare le dure condizioni cui sono sottoposti i frutti su questo mercato".


Nicola Zanotelli

L'India impone un dazio standard pari al 50% a tutte le mele straniere. Nel caso degli Usa, la tariffa è stata ora alzata al 70%. I dazi alle produzioni americane arrivano due anni dopo l'embargo che la stessa India ha imposto alle mele della Cina. Un'altra misura di natura politico-economica che ha fatto perdere agli operatori cinesi un mercato potenziale da 150mila tonnellate l'anno.

L'Italia da molti anni si presenta in India in maniera concentrata attraverso From Italian Alps. Un esempio aggregativo di successo che è riuscito, col tempo, a costruirsi una buona reputazione e a conquistare un importante spazio nel segmento premium con le mele Red Delicious, Gala e Granny Smith. 

"In quest'ultima stagione abbiamo portato a casa tutto il mercato che, potenzialmente, potevamo conquistare, vista la scarsa raccolta degli Usa - conclude il direttore del Consorzio - Da qui in avanti ci giocheremo sicuramente le nostre carte per riuscire a sfruttare la situazione e per continuare ad aumentare l'export".
 
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