«Albicocche e pesche, ecco come stiamo reagendo»

L'Azienda Scarnato: «Dopo un maggio nero, 20 giorni di ritardo per i frutti a pasta gialla»

«Albicocche e pesche, ecco come stiamo reagendo»
Quei chicchi di grandine caduti in Basilicata il mese scorso ora pesano come macigni sui bilanci delle aziende ortofrutticole della regione. La campagna della frutta estiva, come conferma l'Azienda Scarnato di Scanzano Jonico (Matera) a Italiafruit News, è stata pesantemente condizionata dall'andamento climatico: grandine e piogge abbondanti.

“Da una stima fatta emerge che solo il 30-40% dei nostri prodotti può dirsi salvo da questa mattanza”. A fare il punto della situazione è Vincenzo Scarnato, responsabile della produzione dell'azienda.



“Il confronto con le altre annate - prosegue Scarnato - non è neanche ipotizzabile in termini di resa economica. Anzi, ci troviamo davanti a una delle peggiori campagne degli ultimi anni. Registriamo poi venti giorni di ritardo per la maturazione dei nostri frutti a pasta gialla, con scarsa qualità del prodotto”.



Scarnato in questo periodo commercializza drupacee nella Gdo, sia italiana che estera, soprattutto albicocche e pesche tabacchiere. “La nostra azienda negli ultimi anni ha sviluppato una superficie di centodieci ettari e le drupacee ricoprono un ruolo importante - prosegue il responsabile della produzione - Con le albicocche iniziamo nella prima decade di maggio con varietà differenti tra cui Pricia, Bora, Orange Rubis, Kioto, Farbela, Frabaly e Farlis. Le pesche tabacchiere, invece, vanno in produzione nella seconda decade di maggio coltiviamo Carioca, Ufo 3, Platifun e Sweet Cap”.



“I costi d’impianto sono gli stessi per entrambe le colture e vanno dai novemila ai diecimila euro per ettaro. Ogni pianta ha bisogno di trentasei mesi per giungere alla sua massima produzione e si può stimare un costo annuo di circa quattromila euro per ettaro in termini di spese per potatura, raccolta e fertirrigazione. A conti fatti – conclude Scarnato - è possibile ricavare diciottomila euro per ettaro in un’annata senza problematiche legate al clima e alle calamità naturali. Ricavi che possono considerarsi archiviati per il 2019, un anno da dimenticare per le ripetute avversità".

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