Pistacchio di Bronte Dop, investimenti importanti

L'azienda Pistì punta ad acquisire 20 nuovi ettari di pistacchieti e raddoppiare il fatturato

Pistacchio di Bronte Dop, investimenti importanti
Il settore dolciario - dalla pasticceria alla gelateria - traina la richiesta di Pistacchio di Bronte Dop. E chi produce e lavora questo prodotto simbolo della frutta secca siciliana si appresta a fare nuovi investimenti per cavalcare il buon momento, come Pistì-Antichi sapori dell'Etna, laboratorio artigianale per la produzione di dolci tipici siciliani fondato una ventina d'anni fa da Nino Marino e Vincenzo Longhitano. L'azienda della provincia di Catania - come ha scritto il quotidiano ItaliaOggi - ha 70 ettari di pistacchieti di proprietà e sta valutando l'acquisizione di altri 20 ettari, in modo da riuscire a raddoppiare il fatturato (da 30 a 60 milioni di euro) nel giro di un biennio.

Pistacchio di Bronte Dop

"La nostra azienda è nata quasi per gioco - racconta Marino al quotidiano economico - Eravamo entrambi giovanissimi quando, una sera, decidemmo di dar vita ad una realtà che valorizzasse l'oro verde della nostra terra, i pistacchi di Bronte, e le materie prime di qualità della nostra Sicilia. Così nacque il nostro primo laboratorio di pasticceria tipica siciliana, che abbiamo chiamato Pistì, proprio per comunicare attraverso un brand facile da ricordare il ruolo centrale svolto dai pistacchi nella nostra offerta. Nonostante il nostro laboratorio sia considerevolmente cresciuto negli anni, arrivando a svilupparsi su 4 mila metri quadri scavati nella lava e a dar lavoro a 90 dipendenti fissi e 70 stagionali, ci siamo mantenuti fedeli all'impostazione artigianale originaria".

La produzione di pistacchi di Bronte oscilla tra le 85 e le 105 tonnellate e Pistì, come detto, vuole ampliare ancora la propria capacità produttiva. "Stiamo trattando l'acquisto di 20 ettari di pistacchieti nella zona della Dop. Un investimento non di poco conto, se si considera che il costo di un pistacchieto in zona raggiunge i 50 mila euro ad ettaro - ha spiegato l'imprenditore siciliano - Già oggi si può dire che lavoriamo circa il 30% della produzione di pistacchi di Bronte, pari complessivamente a 4 mila-4.500 tonnellate, di cui 3 mila certificate Dop".


Crema di pistacchio Pistì

Lo scorso anno il giro d'affari dell'impresa di Bronte è cresciuto del 25%, passando da 24 a 3 milioni. A fine anno il fatturato dovrebbe toccare i 40 milioni e poi nei prossimi due anni aumentare ancora fino a quota 60. "Stiamo acquisendo nuovi clienti e ci stiamo espandendo in nuovi mercati. Oggi il nostro export raggiunge 41 Paesi ed è arrivato a pesare per il 35% sul fatturato complessivo - ha concluso Marino - Pensiamo sia arrivato il momento di promuovere la notorietà del nostro brand, anche attraverso un progetto di retail shop".

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