Mercato di Chioggia, nuovi servizi e sinergie

Inaugurate due nuove celle frigorifere. Boscolo Palo: accordo con il Maap per crescere

Mercato di Chioggia, nuovi servizi e sinergie
Il Mercato di Chioggia inaugura due nuove celle frigorifere, investe sull’efficienza della struttura e progetta un’alleanza strategica con il Maap di Padova. I lavori, come ha spiegato all'inaugurazione l’amministratore unico del Mercato Ortofrutticolo veneto Giuseppe Boscolo Palo, riguardano gli spazi da utilizzarsi per la conservazione dei prodotti orticoli, che una volta terminati interesseranno un volume di 1.350 metri cubi, ma anche la realizzazione di un impianto fotovoltaico per l’autoproduzione di energia elettrica, un impianto con telecamere di sorveglianza e la costruzione di pedane mobili da utilizzarsi nelle fasi di carico e scarico merci dagli automezzi. Il tutto nell’ottica di una “riorganizzazione del mercato, con un futuro progetto di coibentatura e una macchina per selezionare il prodotto nell'ottica di ampliare i servizi disponibili anche nei confronti della grande distribuzione”.



I lavori sono costati in totale 450 mila euro finanziati con i fondi del Patto Territoriale Chioggia, Cavarzere e Cona. Dopo la convenzione per la gestione del mercato ortofrutticolo firmata il mese scorso tra Sst, proprietaria degli immobili, e Chioggia Ortomercato del Veneto che assicura l’operatività della struttura fino al 2033, si sta lavorando per togliere il vincolo imposto dal decreto Madia affinché il Comune possa mantenere la partecipazione all’interno della società che gestisce l‘Ortomercato.  



E mentre il vicino mercato di Rosolina sta per chiudere definitivamente i battenti, Boscolo Paolo sogna per Chioggia un “polo agroalimentare esteso”. In questo senso, punta a una collaborazione con il Maap patavino: “Siamo all’inizio di un percorso nuovo per il nostro mercato alla produzione, che deve trovare accordi con realtà più grandi come appunto quella della vicina Padova; il numero dei mercati è destinato a diminuire, pertanto pensiamo ad accordi di programma per agevolare la vendita all’estero del nostro radicchio e degli altri prodotti. Ma per fare questo - conclude - serve prima strutturarsi al meglio internamente, anche nell’ottica di attirare imprenditori che vogliano investire e usufruire dei nostri servizi”. 

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