Incendio in Irpinia, salva la Cipolla ramata di Montoro

Incendio in Irpinia, salva la Cipolla ramata di Montoro
"La Cipolla ramata di Montoro viene raccolta fino al mese di luglio di ogni anno, quindi al momento dell’incendio di Pianodardine era già entrata nella filiera alimentare". Il Comitato promotore Igp sottolinea a beneficio dei consumatori che il prodotto presente oggi sul mercato è indenne da qualunque eventuale danno collaterale dell’incendio Ics

"In seguito al rogo Ics e ai vari comunicati in cui si invitano gli agricoltori a non raccogliere i prodotti ortofrutticoli, noi del comitato promotore della Igp Cipolla ramata di Monotoro vogliamo chiarire ai consumatori residenti e non nella provincia di Avellino che: il prodotto cipolla ramata di Montoro si racoglie tra fine giugno e tutto luglio; la cipolla ramata di Montoro e una cipolla da serbo per cui è un prodotto che si conserva fino ad aprile dell’anno successivo alla raccolta; la cipolla ramata di Montoro dopo la raccolta viene stoccata in bins di legno o plastica alimentare e conservati in celle frigorifere", si legge in una nota diffusa dal Comitato Promotore. "Invitiamo tutti a farci visita presso le nostre aziende agricole a Montoro, in modo da poter chiarire e diffondere la sicurezza ai consumatori relativa al consumo di questa eccellenza dell’agricoltura montorese".

Tutelata dalla Fondazione Slow Food, che l’ha inserita nella sua Arca del Gusto, la Cipolla Ramata di Montoro aspira ad ottenere il riconoscimento del marchio I.G.P. (Indicazione Geografica Tipica). La sua è una storia antica ed è strettamente connessa al territorio dal quale nasce, frutto di un terreno vulcanico qual è quello montorese. Il bulbo fa parte della tradizione locale da diversi secoli, giunto fino ad oggi con le stesse caratteristiche acquisite dopo l’accurata selezione degli agricoltori di un tempo. Deve il suo nome ai riflessi che conferiscono al bulbo un colore ramato. Il sapore è delicato, ma persistente, ad elevata aromaticità. Oggi c’è un Comitato che opera con l’obiettivo di giungere all’acquisizione del pregiato marchio Igp, sulla base di un rigido disciplinare di produzione che impone ai produttori locali per mantenere intatta l’eccellenza del prodotto.

Fonte: Nuovairpinia.it