Clementine, allarme rosso sui prezzi

Catena che vai, promozione che trovi: da 0,79 a 1,99 euro il chilo

Clementine, allarme rosso sui prezzi
Clementine in offerta, anche le Igp di Calabria. E i prezzi colano a picco con il paradosso di essere più bassi di quelli dello scorso anno, quando la campagna produttiva era stata assai generosa in termini di volumi. Mentre quest'anno manca prodotto, la raccolta è iniziata in ritardo di un paio di settimane... Tutti fattori che dovrebbero favorire quotazioni di tutto rispetto e invece si è innescata una pericolosa spirale per il comparto. Addirittura capita di vedere il prodotto spagnolo in vendita a prezzi superiori di quello italiano.



I soci del Consorzio di tutela delle Clementine di Calabria Igp sono in subbuglio da quando hanno visto i volantini promozionali di alcune insegne della distribuzione. Sono partiti i discount con prezzi da 79 centesimi il chilo (Eurospin), seguiti a ruota da Tigros (80 cent il kg), Conad le propone a 0,99, Auchan e Sisa 1,19, Aldi a 1,29, Carrefour 1,39, Pam 1,49, Despar 1,59, Mercatò 1,69, Crai a 1,99... Tante catene puntano sulle clementine in promozione, ma c'è offerta e offerta.



"Tra noi produttori c'è allarmismo - spiega a Italiafruit News Natalino Gallo, presidente dell'Op Agricor e vicepresidente del Consorzio Clementine di Calabria Igp - E' paradossale vedere questi prezzi di vendita al consumatore in una campagna con volumi ridotti come quella 2019. A questi valori la produzione è a rischio: i costi di produzione sono schizzati in alto per via del clima anomalo e arrivano a circa 8/10mila euro all'ettaro, con una produzione di 110-140 quintali. Un valore appena remunerativo per il produttore sarebbe di 70-80 centesimi il chilo, ma questi sono i prezzi a cui certe catene vogliono vendere al dettaglio!".



Ma come spesso accade, le responsabilità non stanno tutte da una parte. "Se la Gdo fa di queste offerte è perché ci sono aziende che stanno vendendo sottocosto - rimarca Gallo - Serve un intervento politico forte e deciso prima che sia troppo tardi, per fermare questo sciacallaggio che rischia di incrinare una filiera simbolo dell'Italia e del nostro territorio, colpendo i produttori ma anche un importante indotto. Fa male vedere le clementine spagnole in vendita anche ad oltre 2,5 euro il chilo e poi il prodotto italiano svilito in questo modo, soprattutto alla luce delle caratteristiche di questa campagna agrumicola".

Del tema è stata interessata anche la senatrice calabrese Rosa Silvana Abate, che, nei giorni scorsi, ha presentato il Disegno di legge per tutelare sia la filiera agricola sia il prezzo minimo dei prodotti ortofrutticoli, con un occhio di riguardo proprio agli agrumi.



Coldiretti Calabria stima una riduzione produttiva del 30% per le clementine Igp Calabria. Francesco Cosentini, direttore di Coldiretti Calabria, sui prezzi degli agrumi dice: "A rimetterci sono sempre i produttori, costretti a subire contratti a cifre ridottissime che non coprono nemmeno i costi di produzione. Un sistema quello degli abbassamenti esagerati dei prezzi che strozza i più deboli e alimenta la catena dello sfruttamento e in sostanza distrugge la filiera. Questo vale in particolare per il cibo ed eticamente, ma non solo, è sleale  e scorretto. Siamo molto preoccupati per la campagna agrumicola che è appena iniziata, anche per i risvolti sociali che questi fenomeni possono avere in alcune aree della Regione, dove si può alimentare la catena di sfruttamento, che nessuno vuole. I produttori di clementine calabresi non potranno più sostenere una campagna negativa. Se così sarà, assisteremo alla definitiva distruzione del patrimonio agrumicolo regionale. Per questi motivi vanno immediatamente fatti passi decisivi con l’intera filiera produttiva ed in particolare con la distribuzione, alimentando anche e immediatamente una campagna promozionale in modo da esaltare e non offuscare l’identità dei nostri territori e prodotti".

Anche in Puglia la situazione è incandescente. "Nonostante il calo della produzione di clementine a Palagiano del 70% e del 50% in media in tutta la provincia di Taranto, si stanno verificando fenomeni speculativi che portano i prezzi di vendita sottocosto sui banchi delle catene della grande distribuzione - evidenzia Savino Muraglia, presidente Coldiretti Puglia - E’ una turbativa di mercato che mette a rischio le quotazioni di clementine e arance pugliesi in campagna, dove gli agricoltori non possono anche nel 2019 essere costretti a vendere a prezzi al di sotto dei costi di produzione”.

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