Melograno, irrigare bene per raccogliere il meglio

Melograno, irrigare bene per raccogliere il meglio
Il melograno (Punica granatum L.), coltivato da secoli, è uno degli alberi da frutto biblici come la vite, l'olivo o la palma. La sua origine si colloca in una regione geografica che va dall'Iran alla zona himalayana dell'India settentrionale ed è presente fin dall'antichità nel Caucaso e nell'intera zona mediterranea.

Negli ultimi anni, grazie alle proprietà salutistiche del succo contenente composti antiossidanti, sono notevolmente aumentate le superfici coltivate. I nuovi impianti prevedono l'adozione di varietà recenti molto produttive e l'uso di tecniche innovative come le strutture di sostegno e la pacciamatura bianca per migliorare la colorazione.
 
Melograno, parola chiave irrigazione
L'irrigazione e la fertirrigazione rivestono un ruolo fondamentale per la riuscita dell'investimento. Un impianto specializzato con sesto 3.5x6 metri è capace di produrre più di 40 tonnellate ad ettaro e arriva a consumare fino a 5mila metri cubi di acqua.
Per questo, l'irrigazione a goccia è la tecnica ideale perché consente di umidificare meglio l'apparato radicale e distribuire i fertilizzanti in modo preciso e tempestivo. Irritec consiglia l'uso di due manichette laterali per fila di tipo autocompensante cilindrica (Multibar ®C) o con gocciolatore piatto (Multibar ®F) con portate da 1.6-2.1 litri all'ora distanziate da 50 a 75 centimetri.
Da considerare poi che il frutto è molto sensibile allo spacco in condizioni di stress idrico, per cui una corretta gestione dell'irrigazione è alla base del successo di questo investimento. L'adozione di turni brevi e frequenti favorisce lo sviluppo continuo del frutto e la formazione di una buccia elastica e carnosa che al contrario, in presenza di stress idrico diventerebbe dura, rigida e facilmente soggetta allo spacco alle prime piogge di fine estate.
 
Irrigazione, meglio se è sub
Per facilitare la meccanizzazione di tutte le operazioni colturali, ridurre gli ostacoli, risparmiare la risorsa idrica ed esaltare la fertirrigazione sempre di più i produttori fanno ricorso alla subirrigazione che prevede l'interramento delle ali gocciolanti a livello della rizosfera.
Irritec ha ormai oltre venti anni di esperienza nel settore grazie alla sua ala gocciolante Multibar Rootguard che, rispetto alle precedenti, presenta un gocciolatore con un additivo inserito in fase di produzione ad azione repellente nei confronti degli apici radicali che andando alla ricerca di acqua e nutrienti, entrano negli orifizi dei gocciolatori ostruendoli.
La subirrigazione è adatta sia ai nuovi impianti che a quelli adulti. È consigliabile fare ricorso sempre alla doppia ala gocciolante e utilizzare gli sfiati d'aria e il collettore di scarico per realizzare un circuito ad anello a tutto vantaggio di durata e performance del sistema nel corso degli anni. Le ali gocciolanti vengono interrate meccanicamente con appositi strumenti trainati.
 
Fertirrigare per ottenere il massimo
Le nuove varietà di melograno sono molto produttive con frutti di 700-800 grammi e oltre. Per raggiungere tali risultati mantenendo anche una buona conservabilità e ricchezza di contenuti minerali ed antiossidanti, bisogna prestare molta attenzione alla concimazione.
Anche in questo caso l'impianto irriguo deve essere ben progettato per distribuire in modo uniforme la soluzione nutritiva. Irritec consiglia il banco di fertirrigazione Dosabox Junior Automatico capace di iniettare in modo proporzionale fino a tre concimi e di controllare il ph e la conducibilità elettrica. Per iniettare un concime per volta e in assenza di energia elettrica è possibile fare ricorso al dispositivo Ferticlick nella versione Bypass o Pump che è dotato di una pompa autonoma a 12 Volt e in pieno campo può essere collegato alla batteria del trattore.
Per ottenere dal melograno il massimo risultato produttivo e qualitativo sarà necessario gestire la risorsa idrica e la nutrizione minerale in modo preciso ed accurato. A tale scopo Irritec ha sviluppato per il controllo remoto degli impianti i programmatori della serie Commander: Basic, Plus e Gold.
Il primo viene consigliato per le colture estensive, il secondo per le aziende agricole di grandi dimensioni e il terzo per le coltivazioni fuori suolo. I vari modelli possono gestire fino a 216 valvole, organizzare ben 20 programmi irrigui distinti, gestire il tempo dell'irrigazione anche in secondi, in modo volumetrico o a domanda grazie all'ausilio di sensori ambientali che rilevano la temperatura o la radiazione solare.
È possibile interfacciare il programmatore con un Pc, gestire fino a 5 pompe autonome, le stazioni di filtraggio, inviare allarmi e dialogare con altri dispositivi come contatori acqua, contatori fertilizzanti e manometri differenziali.
 
Serie Commander, per avere tutto sotto controllo
Contemporaneamente alla gestione dell'irrigazione, la serie Commander consente di gestire in modo automatico anche la distribuzione dei fertilizzanti iniettando fino a quattro diversi concimi e un acido, secondo un set di ph e Ec (conducibilità elettrica della soluzione nutritiva) prestabilito oppure a volume o in modo proporzionale al flusso idrico.
Grazie a questa tipologia di programmatori l'agricoltore potrà decidere oltre alla durata dei turni irrigui le diverse ricette per la somministrazione dei fertilizzanti alle varie colture in atto. Inoltre potrà decidere la tempistica di iniezione erogando acqua in una prima fase, acqua e concimi successivamente e terminare le operazioni erogando solo acqua mantenendo puliti gli impianti.
Il collegamento tra il programmatore Commander e le elettrovalvole in campo può avvenire tramite cavi elettrici oppure attraverso sistema radio. Il primo è una connessione di tipo tradizionale valida fino a determinate distanze e per un certo numero di valvole, mentre il secondo permette di raggiungere anche distanze di oltre quattro chilometri, sfruttando la bassa frequenza e senza i problemi causati dagli ostacoli come edifici o colline.
Per la gestione tramite radio al programmatore Commander dovrà essere aggiunto un trasmettitore, un'antenna e il ricevitore posto in campo che, a sua volta, potrà gestire due valvole dimezzandone i costi. Il ricevitore è dotato di batteria a lunghissima durata e tramite semplice filo elettrico si collega alle elettrovalvole.
Inoltre è possibile aprire contemporaneamente più valvole e gestire il tutto tramite internet: tale soluzione permette l'automazione anche dei vecchi impianti di tipo manuale evitando gli scavi per il passaggio dei cavi elettrici che spesso sono causa di rotture delle tubazioni interrate. Il sistema radio infine, in caso di fulmini, limita il danno ad un singolo ricevitore e non a tutto il sistema interconnesso tramite fili.

Fonte: Agronotizie