Le patate Romagnoli chiamate a valorizzare il reparto

L'acquirente diventa sempre più «gourmande»: prestazione ed emozione prevalgono sul prezzo

Le patate Romagnoli chiamate a valorizzare il reparto
All'interno del reparto ortofrutta dei punti di vendita della distribuzione moderna nazionale, le patate sono una delle categorie più importanti sia in termini di valore generato che di esposizione, in quanto rappresentano circa il 10% delle vendite di orticole, con un impiego dello spazio grossomodo equivalente. La massa di margine generata è lievemente inferiore poichè si tratta di un prodotto di base dell'alimentazione, i cui prezzi di vendita sono oggetto di attenta ponderazione da parte delle insegne distributive.

Di fronte sia a un massiccio ingresso di nuove categorie merceologiche nel reparto ortofrutta nel corso degli ultimi anni (frutta secca, esotica, ecc.), sia per l'aumento della numerica assortimentale delle categorie esistenti, anche per le patate lo spazio si sta riducendo. In compenso sono molti anni che le patate non sono oggetto di una revisione dell'approccio alla categoria nel complesso, ma solo dell'inserimento di prestazione nuove (sfuso, locale, patate dal mondo, ecc.) senza rivedere la vecchia segmentazione per funzione d'uso, oramai però di fatto abbandonata perchè impraticabile con le dimensioni delle confezioni utilizzate. A questo proposito si pensi che oggi meno del 3% delle vendite complessive di patate a peso imposto nella Gdo riguarda confezioni inferiori a 1,5 chilogrammi.

"Negli ultimi anni, per quando riguarda le patate, nulla di nuovo si è fatto, se non l'inserimento di nuove origini di prodotto o di nuove tipologie di imballaggio, senza però andare a valutare e ad approfondire le reali esigenze del consumatore", spiega Giulio Romagnoli, amministratore delegato dalla Romagnoli F.lli Spa in questo video, proiettato in occasione degli Stati Generali dell'Ortofrutta del 20 novembre scorso.



Il consumatore italiano, tuttavia, oggi sta diventando sempre più gourmande e ricercato negli utilizzi in cucina sui quali richiede un prodotto specifico, sotto la spinta della rivitalizzazione del cucinare come passione anziché esigenza quotidiana. In questo ambito l'acquirente non è più interessato al prezzo ma solo alla prestazione (tenuta, cremosità, ecc.) e all'emozione (la patata giusta per fare quella ricetta), generando così grandi opportunità sia a livello di fidelizzazione che di remuneratività per le imprese della filiera.

"Come Romagnoli, partendo da una grande lavoro di genetica e selezione varietale - precisa l'amministratore delegato dell'azienda - siamo in grado di proporre una nuova segmentazione delle patate che ottimizza l'uso dello spazio qualificando la massa di margine prodotta e portando la patata nelle categorie di destinazione. La base del nostro lavoro - conclude - sono le ricerche sul consumatore, i panel test sulle singole varietà per l'identificazione dei gruppi varietali omogenei, lo studio dei cluster assortimentali e la misura delle loro performance".

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