L’evoluzione piccante di Red Fruit con gli Habanero

La produzione di peperoncini arriva quest'anno a 10 tonnellate

L’evoluzione piccante di Red Fruit con gli Habanero
Nata nel 2012 come azienda di  produzione di pomodori, la ragusana Red Fruit sta sperimentando da due anni la produzione di peperoncini Habanero con risultati più che positivi.
“Abbiamo deciso di introdurre la produzione di peperoncini per variare le nostre coltivazioni e differenziarci da chi produce solo pomodori - spiega a Italiafruit Giuseppina Cavallaro, una dei soci dell’azienda a conduzione familiare - Questo passaggio è derivato anche dalla nostra costante ricerca di novità da proporre ai clienti e, in soli due anni, ci ha portato a investire sull’ampliamento e innovazione dell’azienda, costruendo nuovi impianti serricoli. Lo scorso anno abbiamo piantato per la prima volta il peperoncino Habanero in pieno campo per un totale di 3000mq e una produzione di 5 tonnellate”.



Dal campo aperto alla serra
Dopo un primo raccolto che ha dato soddisfazione, i produttori hanno deciso di investire ancora sul peperoncino e hanno dedicato una serra di 2000 mq solo alla produzione di Habanero, nelle varietà orange, chocolate e red carribean.
“Fra un mesetto andremo a raccogliere il secondo ciclo produttivo maturato in serra - ancora l'imprenditrice siciliana - che dovrebbe garantirci un raccolto di 6 tonnellate. Non siamo riusciti a raccoglierlo prima perché le temperature sono state molto basse e il primo raccolto non è andato a buon fine. Mentre in campo aperto la produzione va da maggio a settembre, con il prodotto coltivato in serra speriamo di avere a breve una produzione continuativa. Il raccolto totale di quest’anno è pari a circa 10 tonnellate e possiamo già notare un miglioramento in termini di gusto e aspetto estetico, in futuro riusciremo a fare ancora meglio”.




Confezionamento e distribuzione
La conservazione e il confezionamento dei peperoncini a Red Fruit può contare su impianti all’avanguardia.
“Siamo dotati di 100 mq di celle frigo che ci aiutano a preservare la freschezza dei prodotti - continua Cavallaro - e di un magazzino di lavorazione e logistica di 1300 mq in cui sono installati impianti di confezionamento automatizzati. I nostri peperoncini vengono presentati in confezioni di cartoncino e flowpack biodegradabile, nel pieno rispetto dell’ambiente. Dopo il confezionamento, ci occupiamo della spedizione dei prodotti ai grossisti in base ai loro ordini: commerciamo principalmente con i mercati agroalimentari di Padova, Verona e Milano. Le spedizioni vengono effettuate su mezzi all’avanguardia con temperature controllate e nel rispetto di tutte le normative sul trasporto e sull’igiene. Tutti i nostri prodotti sono garantiti dalle certificazioni Global Gap, Grasp e Ifs food. Crediamo molto nell’importanza di una filiera controllata nel massimo rispetto delle normative vigenti e speriamo che questi requisiti ci permettano a breve di commercializzare anche con la Gdo”.



Piccantezza, un’arma a doppio taglio
“La cultivar degli habanero è tra le più piccanti secondo la scala di Scoville – conclude Cavallaro – e non è un prodotto facile da piazzare nel mercato italiano, abituato a ben altri gusti. L'articolo, in generale, non è ancora molto conosciuto e in molti lo richiedono come curiosità. Nonostante qualche difficoltà iniziale, gli ordini arrivano e in molti ci hanno contattato quando la produzione era già terminata. Al di là del commercio italiano, siamo sempre alla ricerca di nuovi mercati: ad esempio, ci è già capitato di vendere i nostri Habanero in Irlanda e in Svizzera. In futuro cercheremo di implementare le vendite con campagne di promozione tramite il nostro sito internet, servizi tv e l’utilizzo della nostra pagina Linkedin”.

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