Clementine, campagna dai volumi dimezzati

Fratelli Pagliara: la nostra continua battaglia con clima e politica

Clementine, campagna dai volumi dimezzati
La chiusura della campagna per le clementine precoci e comuni nel taratino sembra confermare le stime finora fatte (clicca qui per approfondire) sul ridotto quantitativo di questi frutti.
Antonio Pagliara dell’azienda Fratelli Pagliara di Palagiano (Taranto) testimonia una notevole diminuzione delle quantità di clementine : “Manca ancora una decina di giorni alla chiusura della campagna iniziata a ottobre, ma possiamo già registrare un calo del 50-60% rispetto ad anni di produzione standard, in cui la raccolta arrivava anche a 12-14mila tonnellate. Sicuramente gli eventi atmosferici degli ultimi mesi hanno contribuito negativamente e la grandine improvvisa, il vento, le piogge nel momento sbagliato e l’umidità hanno duramente colpito gli alberi. Nonostante le nostre coltivazioni possano contare su un’irrigazione autonoma, abbiamo registrato un gran numero di problematiche ed è già tanto se siamo arrivati ad oggi con la raccolta”.




Quantitativi bassi e qualità altissima
“Nonostante i quantitativi scarsi, la qualità dei prodotti è ottima sia per pezzatura che per le caratteristiche organolettiche – continua il titolare – Possiamo contare su prodotti con 14 gradi Brix quindi dolcissimi e per quanto riguarda il prezzo, siamo pienamente soddisfatti: il prodotto viene venuto in media a 2 euro al chilo. Dovremmo avere questi prezzi anche nelle stagioni normali, quando il quantitativo è più elevato: solo in questo modo, riusciremo ad essere ripagati per il servizio che offriamo”.

Prodotti apprezzati anche all’estero
Dopo la raccolta, anche la fase di confezionamento è interna all’azienda. Diverse le confezioni proposte: “Lavoriamo in base alle esigenze del cliente e proponiamo packaging in materiali naturali come cartone e legno fino alla vaschette da 12 frutti, agli impaccati da 30-40 frutti e al bauletto da 2,5 chilogrammi – spiega il coltivatore - Ci rivolgiamo principalmente ai mercati all’ingrosso di tutta Italia e anche di Svizzera e Germania, dove i nostri prodotti sono molto apprezzati”.



Clementine tradizionali a maturazione tardiva
In attesa di lavorare le clementine Hernandina a febbraio, nell’azienda continua la raccolta delle clementine tradizionali a maturazione tardiva. “Con questa campagna si potrebbe arrivare anche a marzo con la raccolta – commenta Pagliara – e i frutti sono sostanzialmente di buona qualità ma chi comanda è sempre il clima. Ed essendo a campo aperto, le nostre coltivazioni sono soggette a qualsiasi tipo di precipitazione. La situazione non cambierebbe con le reti che, nonostante siano resistenti in caso di grandine, spesso vengono distrutte dalla prima nevicata”.



La politica ci ascolti
“Non è solo il problema climatico che rende debole il nostro lavoro – sottolinea Pagliara – ma tutto il sistema a monte dell’agricoltura italiana. La nostra azienda per esempio si estende per un totale di 50 ettari tra agrumeti e oliveto e diamo lavoro a una media di 50-60 dipendenti. Considerati tutti i costi da sostenere (dell’energia elettrica, degli imballaggi, dei concimi, dei mezzi agricoli, dei materiali per la potatura e l’irrigazione e delle diverse apparecchiature), il nostro settore dovrebbe essere considerato come un promotore finanziario  e invece veniamo sempre sottovalutati. L’ortofrutta contribuisce all’economia del nostro Paese con uno dei fatturati più alti ma la politica non ci ascolta e noi ci sentiamo abbandonati. A questo punto l’unica tutela su cui possiamo contare sono i prezzi alti, che ci consentono un minimo di guadagno a fronte di innumerevoli spese”.

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