Un Trentino frutticolo più sostenibile

I dati 2019 e i nuovi obiettivi del progetto in un convegno "di filiera" venerdì

Un Trentino frutticolo più sostenibile
Ha precorso i tempi e ora punta a creare nuovi modelli di riferimento per le filiere agroalimentari. Il progetto “Trentino Frutticolo Sostenibile”, avviato nella primavera 2016, vuole coniugare qualità e riduzione dell'impatto ambientale affidandosi a monitoraggi severi portati avanti da tempo sul territorio. Se n’è parlato ieri a Trento in occasione della conferenza stampa di lancio del convegno in programma venerdì 21 febbraio alle 17.30 all’auditorium Cocea di Predaia (Trento) intitolato “Relazioni sostenibili - tra ambiente e mercato”: approfondirà il tema, di estrema attualità, partendo dalla base produttiva agricola e con il contributo di figure chiave nello scenario cooperativo e del sistema distributivo.

Il rapporto 2020 del Progetto Trentino Frutticolo Sostenibile - promosso da Apot (Associazione Produttori di Ortofrutta del Trentino), Cif (Consorzio Innovazione Frutta) e Fem (Fondazione E. Mach) fa emergere dati interessanti, come hanno spiegato ieri Ennio Magnani e Alessandro Dalpiaz, presidente e direttore di Apot e Roberto Della Casa, docente dell'Università di Bologna e titolare di Agroter, il quale cura il progetto nell’analisi statistica e nella comunicazione fin dalla nascita.

La sostenibilità continua ad essere un tema caldo e ricorrente, soprattutto nel mondo agricolo: il sistema frutticolo trentino - è stato detto - risponde portando avanti i propri obiettivi a beneficio del territorio, di chi lo abita e lo lavora, con l'obiettivo di divenire esempio virtuoso.


Da sinistra Dalpiaz, Della Casa e Magnani

“Il concetto della sostenibilità sta a cuore a tutti - ha affermato Magnani - e credo che il Trentino come provincia e terra che produce agricoltura di qualità sia uno dei territori che deve esprimere la sostenibilità più di altri”.

“Siamo partiti da una problematica locale e ora cerchiamo di allargare l’orizzonte - ha aggiunto Dalpiaz - ci rendiamo conto che il tema deve essere affrontato a livello superiore. Nel convegno del 21 febbraio cercheremo di inaugurare con la grande distribuzione una nuova stagione di dialogo, affinché si riesca a produrre un prezzo equo da distribuire tra produzione e vendita”.

“Gli italiani - ha sottolineato Della Casa - stanno prendendo coscienza dei temi della sostenibilità in maniera molto rapida; sono tra i più interessati nello scenario europeo. La nostra attività nel territorio trentino ha portato a un sostanziale cambiamento del percepito dell’impatto sull’ambiente delle attività agricole. Cinquecento trentini intervistati nel 2016 e re-intervistati nel 2019 colgono un miglioramento dell’impatto delle attività agricole sull’ambiente, pur avendo maggiore preoccupazione relativamente all’inquinamento ambientale. Significa che il progetto ha generato un impatto positivo sulla considerazione della qualità dell’agricoltura”.

Nel convegno di venerdì prossimo, dopo il saluto introduttivo di  Magnani, prenderà la parola Dalpiaz, che illustrerà il bilancio di Sostenibilità del sistema frutticolo trentino-edizione 2020; a seguire dibattito tra Maurizio Gardini, presidente Confcooperative, Ettore Prandini, leader Coldiretti, Francesco Avanzini, direttore generale Conad e Maura Latini, amministratore delegato Coop Italia. A tirare le conclusione dei lavori moderati da Della Casa, sarà quindi Andrea Segrè, presidente Fondazione Edmund Mach. Ospite d’eccezione Daniele Agiman, direttore d’orchestra e titolare della cattedra di Direzione d’orchestra al Conservatorio Giuseppe Verdi di Milano.

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