Import incontrollato, in Spagna si alza la tensione

L'Ue "assolve" gli agrumi sudafricani, Valencia non ci sta. Ad Almeria c'è chi finisce in prigione

Import incontrollato, in Spagna si alza la tensione
Per Bruxelles le importazioni dal Sudafrica non sono la ragione della crisi degli agrumi di Valencia: la Commissione europea è giunta a questa conclusione dopo aver esaminato la denuncia dei produttori spagnoli secondo cui l'accordo di libero scambio dell'Ue con il Sudafrica provoca gravi danni al settore. La Commissione - come riporta Eurofruit - indica nei problemi strutturali interni, nel clima e nelle criticità alla frontiera francese le principali ragioni della crisi. I dati, inoltre non mostrerebbero aumenti significativi delle importazioni dal Sudafrica. 

Secondo la Commissione, nel dettaglio, l’aumento di acquisti da Johannesburg si è verificato nel periodo di minor produzione spagnola e per una percentuale del 5% contro il 15% indicato dall’associazione Ava-Asaja



I produttori valenciani, sostenuti, dal mondo politico, non ci stanno. Negli ultimi anni, affermano, il Sudafrica ha piantato oltre 23 milioni di piante e le previsioni indicano che in cinque stagioni sarà in grado di introdurre nel vecchio continente 600mila tonnellate di mandarini tardivi durante l'inizio della campagna comunitaria. Oltre all'impatto sui prezzi alla fonte, Ava-Asaja mette in guardia dal potenziale rischio fitosanitario connesso all'ingresso in Europa di prodotti provenienti da Paesi terzi.  

Intanto Almeria è stata teatro di un gesti clamoroso: presidente e segretario dell’associazione Coag sono stati detenuti per più di cinque ore nell'unità della "Guardia civile" della città di El Ejido, in Andalusia, dopo un gesto dimostrativo nei confronti di una delle compagnie che importano prodotti orticoli dal Marocco.

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