Ecco i prodotti che vanno a ruba in Gdo

Il punto con le catene distributive: consumi e trend area per area

Ecco i prodotti che vanno a ruba in Gdo
La Gdo continua a richiedere importanti volumi di ortofrutta e le vendite del canale in Italia mostrano crescite a doppia cifra. Il Monitor Ortofrutta di Agroter ha approfondito i trend della settimana appena trascorsa - tastando il polso all'effetto coronavirus - con quattro catene che operano lungo lo Stivale.

Giovanni Sansone, responsabile acquisti ortofrutta Dimar (Gruppo Selex), presente in Piemonte e in Liguria, parla di una settimana appena conclusa con volumi positivi del +11% a volume per il reparto ortofrutta. “Tra le famiglie e categorie gli agrumi sono quelli che meglio performano insieme ai prodotti di prima necessità come patate, cipolle e carote. Inoltre grande spinta del biologico. Affievolito, invece, il trend di IV e V gamma. A livello di fornitura, non rileviamo particolari disservizi. Tuttavia, le aziende hanno problemi in raccolta, lavorazione e trasporto a causa del personale contingentato. Per cui cerchiamo di essere il più possibile flessibili con gli arrivi e lo scarico, in modo da andare incontro al fornitore. Questo perché c’è piena collaborazione tra produzione e distribuzione nel rendere fluidi i flussi e le consegne, in tutte le parti della filiera”.

Quindi, al momento, i problemi sono gestibili. Anche parlando di come potrà evolvere la situazione sulle disponibilità future Sansone sottolinea: “Non prevediamo mancanza prodotto, ma ci saranno equilibri diversi, campagne che si struttureranno differentemente. Sarà da verificare la disponibilità del prodotto importato. Ad oggi con Spagna e Olanda non si riscontrano problemi, e la situazione è uguale anche per ciò che arriva dal resto del mondo”.



Dimar, come tutta Selex, aderisce all’iniziativa della consegna gratuita a casa per gli acquisti online, ma l’impennata della richiesta porta a tempi di consegna molto lunghi, a volte anche nell’ordine di una settimana. Chiude Sansone: "In Dimar siamo degli inguaribili ottimisti, e siamo convinti che il nostro lavoro contribuisca molto alla qualità della vita delle persone, soprattutto in questa situazione di emergenza. A tal proposito, abbiamo mantenuto un posizionamento prezzi costante, senza rincari sui prodotti anche a fronte di listini in aumento. Inoltre, stiamo dando una mano anche ai fornitori del canale ingrosso, ritirando parte del prodotto che non riescono a vendere, data la situazione”.

Passiamo ora all'analisi di Giampaolo Ferri, responsabile acquisti ortofrutta di Coop Alleanza 3.0, presente in 10 regioni ma principalmente in area 2. “La settimana passata è andata molto bene, nell’ordine del +20% a volume con le famiglie di prodotto a più lunga shelf life che hanno avuto trend al di sopra della media del reparto”. Molto bene gli agrumi, ma anche i kiwi per il grande interesse suscitato per la vitamina C (il potere delle fake news, ndr). Performano molto bene anche le mele, probabilmente agevolate dalla grande profondità assortimentale. “Positive le commodities come patate, aglio e cipolla - continua Ferri - ma i trend maggiori si rilevano nella frutta secca, meno la disidratata. Qui il connubio tra shelf life prolungata e proprietà nutrizionali è massimo, inoltre questi prodotti si prestano molto alla preparazione dei dolci, attività molto diffusa - come le preparazioni in genere -  in questa situazione in cui la gente deve per forza rimanere a casa. Infine, sorprende il trend dei legumi secchi, che supera anche quello della frutta secca”.



Anche in Coop Alleanza si rileva un trend della IV e V gamma più debole rispetto al resto del reparto, d'altronde il maggior tempo disponibile non favorisce più di tanto prodotti pronti all’uso. Sul tema approvvigionamenti Ferri fa un plauso alla produzione perché, in una situazione critica come quella attuale, non rileva particolari disservizi, se non qualche piccolo ritardo, in ogni caso gestibile. “La criticità principale - sottolinea il manager - è legata al prodotto confezionato: il consumatore lo preferisce allo sfuso per la necessità di fare una spesa il più rapida possibile, evitando stazionamenti prolungati in un reparto, quello ortofrutta, in cui è molto difficile rispettare il metro di distanza. Tuttavia, la produzione preferirebbe spingere sullo sfuso perché nelle lavorazioni serve personale, risorsa attualmente contingentata nelle azienda da tutte le nuove restrizioni”. Quindi sul confezionato si rileva un certo rallentamento, nonostante la preferenza del cliente, soprattutto per la frutta. Come previsione sulle prossime settimane Ferri ipotizza “un rallentamento, almeno nelle aree di pertinenza di Coop Alleanza. Inoltre una situazione di emergenza tale non può perdurare ancora a lungo”.

Venendo all’area 3, focalizziamo l’attenzione sulla Sardegna con Luca Ambrosini, responsabile acquisti ortofrutta Superemme (Gruppo Selex), il quale sottolinea come nella settimana passata il reparto ortofrutta abbia registrato incrementi a volume pazzeschi, soprattutto tra lunedì e martedì. Mentre verso il fine settimana i trend si sono affievoliti arrivando, addirittura, a domenica con trend negativi. “Questa è una conseguenza delle maggiori restrizioni alla mobilità imposte, che hanno portato nel fine settimana a magazzini e negozi carichi di prodotti, ma consumi in stallo - sottolinea Ambrosini - Le famiglie con trend sopra la media del reparto sono stati alcuni ortaggi come pomodori, melanzane e zucchine. Tra la frutta spicca lo stagionale, soprattutto le fragole agevolate anche dalla promozione. Poi bene gli agrumi, le banane e le mele, anche se queste ultime al disotto della media del reparto. Infine ottime performance anche per la IV Gamma”.



Sul tema approvvigionamenti, essendo in Sardegna, è normale che Superemme abbia qualche difficoltà in più. I prodotti importati dal continente, come iceberg e belga, o come le fragole oltre il confine hanno subito dei tagli, soprattutto nelle giornate di mercoledì e giovedì. Qualche mancanza di prodotto c’è stata anche per le patate e i pomodori dalla Sicilia. Nelle mele, invece, non si registrano tagli di prodotto, ma solo un ritardo nelle consegne. In previsione, potrebbero acuirsi queste criticità soprattutto per le mele, ma anche per le drupacee in primizia dalla Spagna.
“Modificheremo i futuri volantini promozionali con un’impostazione commerciale adeguata al momento. Questo per evitare di dare disservizio al fornitore o al consumatore. Inoltre sono state annullate alcune attività di comunicazione one shot per i media in generale. È difficile fare previsioni sul prossimo futuro al momento, ma è possibile uno spostamento da nord a sud del virus che potrebbe generare maggior restrizioni per i cittadini e conseguenti disagi”.

Chiudiamo con uno sguardo alla situazione in Pac 2000a, cooperativa del gruppo Conad presente in area 3 e 4, con le dichiarazioni di Michele Capoccia, responsabile acquisti ortofrutta. “I nostri clienti acquistano tradizionalmente nei mercati rionali, ma questa situazione di emergenza ha fatto spostare gli acquisti di ortofrutta nei supermercati, infatti i consumi sono aumentati del +50%. Inoltre, la chiusura delle scuole è stato un ulteriore volano per l’aumento dei consumi”. A livello di categorie e famiglie Capoccia sottolinea come “un po’ tutte abbiano registrato trend di vendita elevatissimi, in primis i prodotti di prima necessità. Poi quelli con shelf life prolungata sono andati praticamente a ruba: abbiamo venduto in una settimana i legumi secchi che vendiamo in un mese”.



A livello di approvvigionamenti, continua Capoccia, “al Sud non ci sono stati ancora grandi problemi. È certo che le aziende hanno maggiori difficoltà nelle fasi di raccolta e lavorazione e questo sta allungando tutta la catena di fornitura”. Come previsione è probabile che “questa settimana andrà un po’ normalizzandosi, ma navighiamo a vista e stiamo alla finestra per cercare di capire quanto prima come evolverà la situazione”.

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