Tracollo drupacee, le stime aggiornate dopo il gelo

Gli operatori romagnoli si aspettano un calo tra il 70 e il 90%. Per il kiwi non tutto è perduto

Tracollo drupacee, le stime aggiornate dopo il gelo
Cominciano a girare stime sempre più precise sulle perdite di produzione del settore frutticolo romagnolo che, anche ieri, ha dovuto fare i conti con temperature notturne sottozero in molte zone di pianura, tra cui il Lughese (provincia di Ravenna) dove si sono registrate minime di -2,7 gradi centigradi. 

Contattato da Italiafruit News Nicola Servadei, produttore e presidente della Sezione frutticola di Confagricoltura Ravenna, ha spiegato che le nuove gelate fanno presupporre altri possibili danni. Ma, intanto, la situazione per alcune specie di drupacee appare già abbastanza definita: “Dopo avere valutato gli effetti del gelo delle scorse settimane, sappiamo con certezza che avremo oltre l’80% di perdite sulle nettarine, le albicocche e le susine”. 

Sulla stessa lunghezza d’onda Fabio Spada, frutticoltore e vivaista di Brisighella (Faenza), ci indica che “nelle colline faentine si può dire con sicurezza che mancheranno oltre il 90% delle albicocche e il 70% delle nettarine, per le quali è rimasta solo qualche varietà tardiva da raccogliere in agosto. Big Top è scomparsa. Minori danni si registrano invece per le pesche (60%), forse per via di una maggiore resistenza al freddo”.



Per quanto riguarda le produzioni autunnali è ancora troppo presto per fornire percentuali pertinenti. “Per le pomacee, il principale timore dei produttori è legato a possibili problemi sulla qualità dei frutti. Un aspetto che si riuscirà a capire più avanti nelle prossime settimane”, aggiunge Servadei.

Anche per il kiwi la situazione è in continua evoluzione. Come spiega Fabio Spada, infatti, “adesso si può solo presupporre che si è perso almeno il 50% della produzione di kiwi gialli nelle colline faentine. C’è però da dire che negli impianti stanno ripartendo dal 30 al 40% di gemme latenti che non avevano germogliato. Tra 10-15 giorni sapremo quante di queste gemme hanno fatto i fiori. Ci aspettiamo, in ogni caso, una fioritura non uniforme e tendenzialmente scalare”. 

In pratica sarà necessario aspettare la fioritura per stimare con precisione il danno da gelo negli impianti di kiwi giallo. E anche per l’Hayward vale la stessa cosa: “Bisogna attendere la fioritura e vedere come sarà l’impollinazione. Per ora, se proprio devo indicare un numero, credo che quest’anno potrà mancare al massimo un 30% di produzione di kiwi a polpa verde”, conclude Spada.

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