«Non fare Fruit Attraction sarebbe un fallimento»

La kermesse iberica conferma le date di ottobre. Calleja: adatteremo la formula

«Non fare Fruit Attraction sarebbe un fallimento»
"Non celebrare Fruit Attraction sarebbe un fallimento". Così il direttore della fiera, Raul Calleja, ha commentato al sito spagnolo www.revistamercados.com la decisione di confermare le date di ottobre (20-22 ottobre 2020) della 12esima edizione. Il coronavirus non ferma quindi la kermesse ortofrutticola di Madrid che intende adattare la formula e gli spazi per tutelare la sicurezza di visitatori ed espositori.

“Abbiamo la responsabilità di svolgere tutti insieme Fruit Attraction 2020”, ha detto il direttore Calleja evidenziando di essere “sicuro che, quando la fiera si concluderà, tutti i responsabili delle aziende partecipanti saranno orgogliosi di aver contribuito alla ricostruzione delle relazioni commerciali globali all'interno dell'intera filiera ortofrutticola”. 



“Il nostro settore - ha proseguito - ha già dimostrato durante questi mesi di Covid-19 tutti i suoi punti di forza. Anche in futuro continuerà a farli vedere, riaffermandosi come un comparto strategico e fondamentale”. Tra le misure già immaginate per fine ottobre ci sono il monitoraggio della temperatura corporea nei punti di ingresso, la gestione degli accessi nei padiglioni in funzione della loro capienza, lo sfruttamento della tecnologia 5G per convegni, forum e presentazioni aziendali, e lo sviluppo di un servizio di eMeeting B2B che consentirà ad espositori ed acquirenti di incontrarsi attraverso videochiamate di 30-45 minuti. 

Fruit Attraction sta dunque lavorando in vista di “uno scenario di ritorno a una certa normalità”, come ha spiegato Jorge Brotons, presidente di Fepex e del comitato organizzatore della fiera. “Dobbiamo impegnarci per aiutare le aziende a continuare a vendere e a crescere. Questa fiera - ha concluso - sarà un grande riconoscimento per tutti i professionisti del settore ortofrutticolo mondiale che, durante questi mesi di confinamento e incertezza, hanno lavorato intensamente nelle campagne, nelle industrie, nella logistica, nella distribuzione, nel marketing, nei magazzini e nei negozi”.

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